12 ottobre 2024

Verona Art Week: da Palazzo Maffei all’ex Chiesa di San Pietro

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ArtVerona e oltre: in occasione dell'apertura della 19ma edizione della fiera, Untitled Association vi accompagna alla scoperta di mostre, eventi e iniziative nei principali spazi cittadini

- Immagine per la mostra Manuel Gardina: Borderland, Palazzo Maffei Casa Museo, Verona, 2024 - Courtesy l’artista

ArtVerona giunge alla sua 19esima edizione, che si svolgerà dall’11 al 13 ottobre 2024 nel polo fieristico di Veronafiere. In questa occasione, Untitled Association vi accompagna alla scoperta di mostre, eventi e iniziative diffusi tra i principali spazi cittadini, con itinerari pensati per professionisti del settore, conoscitori e appassionati d’arte. Ogni itinerario pensato prevede lo snodo da uno dei tre main events della sezione ArtVerona. Gli itinerari sono organizzati per zone geografiche e sono attinenti al programma in occasione della fiera.

 

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L’itinerario parte da un altro dei principali eventi di questa settimana dell’arte veronese, Palazzo Maffei Casa Museo, dove è presente la mostra Borderland di Manuel Gardina e curata da Serena Tabacchi.  L’opera, generativa e interattiva, realizzata con l’ausilio di un’Intelligenza Artificiale, unisce arte e IA in un’esperienza pionieristica. Progettata specificamente per il museo, questa installazione digitale fonde paesaggi, ritratti e iconografie della collezione Carlon, creando scenari sempre nuovi e coinvolgenti grazie all’interazione con i visitatori. Attraverso l’apprendimento costante dell’intelligenza artificiale, il pubblico diventa co-autore dell’opera, partecipando attivamente alla sua evoluzione in tempo reale.

Fortemente voluta dal fondatore Luigi Carlon, l’opera è frutto di una stretta collaborazione tra Gardina e la curatrice Tabacchi, risultando una delle prime di questo tipo a essere acquisita da un museo. Ogni movimento dei visitatori davanti all’opera è percepito e trasformato in pennellate digitali, generando una stratificazione di immagini e informazioni che evolve costantemente. L’opera, in continua trasformazione, non si ripete mai, offrendo ogni volta una visione unica e irripetibile del mondo.

Alexander Steinwendtner, The Tank or Traces of the Wind, 2024. Carbon sails (205x178cm). – Courtesy l’artista

Si procede verso Peter Frey Gallery, dove la mostra The Elements di Alexander Steinwendtner apre in occasione di ArtVerona. La pratica dell’artista ha come tema centrale il profondo legame che lui sente con la natura e l’esplorazione delle forze che la dominano, attraverso l’uso sperimentale dei materiali.

In mostra è presente una nuova serie di lavori che l’artista ha creato con il materiale delle vele e che va ad arricchire l’archivio dei primissimi, iniziati nei primi anni 2000. Queste tele, esposte alle intemperie per anni, portano le tracce del vento e dell’acqua e diventano protagoniste delle opere di Steinwendtner, che sostituisce le tradizionali raffigurazioni di barche a vela, con forme astratte, e di forte carattere grafico, lasciando che sia la materia a raccontare la propria storia allo spettatore. Le stende in telai da stiro e ne dispone le superfici – cuciture, numeri e segni delle vele – in modo tale che diventino composizioni pittoriche indipendenti, arricchendole con interventi pittorici e collage. Nella serie The Elements, Steinwendtner raggiunge una nuova dimensione nella rappresentazione del vento, dell’acqua e della luce.

Successivamente si passa alla Fondazione CariVerona, dove è presente lo show parte del progetto Panta Rei, a cura di Jessica Bianchera. Il progetto, attraverso l’arte e la scienza, offre spunti di riflessione sul valore dell’acqua e sull’emergenza idrica che stiamo vivendo. L’iniziativa, curata da Urbs Picta, si svolge da settembre 2024 a ottobre 2025 e offre un intero anno di appuntamenti gratuiti, mostre, eventi, laboratori e molto altro, aperti a tutta la cittadinanza. Il progetto inoltre, invita il pubblico ad approfondire e a partecipare attivamente al dibattito sulla crisi climatica in atto. Un viaggio tra arte, scienza e ambiente, che parte da Verona e si espande globalmente, stimolando una nuova consapevolezza collettiva sulla gestione e la tutela delle risorse idriche.

Bernardo Bellotto, Veduta di Verona con Castelvecchio e il ponte Scaligero da monte, (ca 1745 – ca 1745) – Courtesy Fondazione Cariverona

Si va quindi presso la Ex Chiesa di San Pietro in Monastero, dove Artefacta Lapis, mostra di Raffaello Galiotto curata da Alfonso Cariolato, è aperta in occasione per la fiera, in collaborazione con Marmomac. L’artista presenta 21 opere litiche (di cui cinque inedite) realizzate ad hoc. Il curatore, filosofo dell’arte, che per il volume della mostra ha scritto Polvere, acqua e punta di diamante, un intenso testo critico che accompagna le immagini dei lavori in mostra; ha parlato di Artefacta Lapis come un viaggio nella ricerca d’artista, un lavoro in equilibrio tra arte e tecnologia, tra natura e materia, tra pensiero antico e strumenti della contemporaneità.

Immagine per la mostra Raffaello Galiotto: Artefacta Lapis, a cura di Alfonso Cariolato, Ex chiesa di San Pietro in Monastero, Verona. Courtesy l’artista

L’itinerario può dunque estendersi e concludersi, continuando su Via Garibaldi 18/A, presso MARCOROSSIartecontemporanea, dove è presentata Old Father Thames, personale di Julia Fullerton-Batten, a cura di Claudio Composti. Fotografa tedesca, nata nel 1970, vive e lavora a Londra, rinomata per la sua narrazione visiva altamente cinematografica l’importante novità che la galleria ripresenta con una personale a Verona dopo Milano e Torino. I progetti artistici di Julia Fullerton-Batten si basano su temi specifici, dove ogni immagine viene impreziosita da una storia narrativa, utilizzando veri e propri tableaux-vivants, messi in scena con tecniche di illuminazione cinematografiche.

Il progetto presentato si intitola Old Father Thames, realizzato dall’artista tra il 2018 e il 2024, e raccoglie una trentina di storie accadute sul Tamigi nei secoli. L’uso da parte di Julia di luoghi insoliti, ambientazioni altamente creative, modelli di strada, sono i tratti distintivi del suo stile. Insinua tensioni visive nelle sue immagini e le permea di una mistica che induce lo spettatore a riesaminare continuamente l’immagine; qualcosa di nuovo viene alla ribalta ogni volta.

Julia Fullerton-Batten, 1814 Frost fair- Armwrestler, 2019. Stampa a pigmenti su carta cotone Hahnemuhle (76x102cm). – © Julia Fullerton-Batten

Verona Art To Date: itinerario #2

Palazzo Maffei Casa Museo

Piazza Erbe, 38

palazzomaffeiverona.com

@palazzomaffeiverona

Borderland. Manuel Gardina

Opening 10.10.2024 | H 16

 

Peter Frey Gallery

Via Rosa, 6

peterfreygallery.com

@peterfrey.gallery

Momento

Harding Meyer

05.09 → 05.10.2024

 

The Elements

Alexander Steinwendtner

10.10 → 23.11.2024

Opening 10.10.2024 | H 18:30 → 21

 

Fondazione Cariverona

Via Achille Forti, 3/A

fondazionecariverona.org

@fondazionecariverona

Panta Rei

Group show curated by Jessica Bianchera

21.09 → 30.08.2025

 

Ex chiesa di San Pietro in Monastero

Via Garibaldi, 3

Artefacta Lapis

Raffaello Galiotto

Solo show curated by Alfonso Cariolato

11.10 → 18.10.2024

 

MARCOROSSIartecontemporanea

Via Giuseppe Garibaldi, 18/A

marcorossiartecontemporanea.net

@marcorossiartecontemporanea

Old Father Thames

Julia Fullerton-Batten

Solo show curated by Claudio Composti

21.09 → 02.11.2024

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