25 settembre 2020

Whatever It Takes: alla A plus A l’arte si compra col baratto

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Per tre giorni, alla galleria A plus A si torna al meccanismo del baratto: le opere potranno essere acquistate scambiando non solo altri oggetti ma anche tempo e attenzione

Maria Pilotto, Carnevale, 2020, acquarello su carta, 15x20cm
Maria Pilotto, Carnevale, 2020, acquarello su carta, 15x20cm

Il 25-26-27 Settembre presso la A plus A Gallery (Venezia) si terrà Whatever It Takes evento ideato dai curatori del Corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee 2019-2020 promosso dalla School for Curatorial Studies Venice.

La novità più rilevante introdotta da questa 27esima edizione è il ritorno all’uso del baratto tra gli artisti e il pubblico: di fatto è bandita la moneta, il vil denaro, a favore di un più virtuoso scambio diretto tra le opere in mostra e gli oggetti, il tempo, l’attenzione e le competenze offerte dagli avventori.

Viene posto così l’accento sull’importanza della relazione e dell’interconnessione tra le persone, e sulla dimensione collettiva come risposta all’isolamento forzato degli ultimi mesi, causato dal lockdown.

Ryts Monet, Das Kapital (Il capitale), Marx, 2018, Penne a sfera colorate su carta, 21x30cm
Ryts Monet, Das Kapital (Il capitale), Marx, 2018, Penne a sfera colorate su carta, 21x30cm

Alla base dell’iniziativa uno studio approfondito da parte del gruppo di curatori delle teorie degli economisti Carl Menger, Ludwig von Mises, Friedrich August von Hayek, John Maynard Keynes, Wray Randall, Warren Mosler, Alex Kampa, con un particolare interesse riguardo al ‘principio di reciprocità inteso come collante sociale’ proposto da Marcel Mauss nel suo testo ‘Saggio sul Dono’.

Interessante, al di là del rilievo delle singole opere e del progetto nel suo insieme, è leggere ciò che gli artisti hanno chiesto in cambio delle proprie opere per capire da un lato il valore che ciascuno di essi attribuisce al proprio lavoro e, dall’altro, le necessità pratiche ed etiche che li caratterizzano. Affianco alla richiesta di beni materiali legati alla sfera artistica o meno (cornici, un sito internet, un corso di lingue o di strumenti musicali, un testo critico, un contratto di affitto…) ve ne sono di curiose come un consulto psicologico, o il racconto di 20 barzellette che facciano davvero ridere raccontate con entusiasmo, o ancora un pappagallo cenerino, e altre, infine, legate all’ambito della moralità e alla sfera emotiva come un atto di volontariato, donazioni a enti benefici o uno scambio di opinioni.

Per tre giorni la A plus A Gallery si trasformerà, quindi, in una sorta di mercatino del baratto dove artisti e curatori accompagneranno il pubblico lungo il percorso espositivo progettato da We Exhibit pronti a fornire informazioni sulle opere e a firmare contratti di cambio con chi si dimostrerà interessato.

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