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WHW, un collettivo curatoriale per Skulptur Projekte Münster 2027
Arte contemporanea
di redazione
Un team tutto al femminile per Skulptur Projekte Münster: sarà infatti il collettivo curatoriale WHW – What, How & for Whom a curare la sesta edizione di quella che è una delle manifestazioni di arte contemporanea pubblica più importanti al mondo, che si svolgerà nel 2027 nella città tedesca di Münster. Ivet Ćurlin, Nataša Ilić e Sabina Sabolović hanno fondato il collettivo a Zagabria, in Croazia, nel 1999 e attualmente risiedono tra Zagabria, Vienna e Berlino. È la prima volta che la manifestazione, lanciata per la prima volta nel 1977 e a cadenza decennale, sarà curata da donne.
Per garantire la legittimità del nuovo incarico, gli sponsor di Skulptur Projekte, l’Associazione regionale della Vestfalia-Lippe (LWL) e la città di Münster in qualità di ospitanti, hanno consultato circa 120 esperti che hanno presentato proposte a un comitato di ricerca internazionale composto da Christine Litz, Nora Sternfeld, Hamza Walker, Hermann Arnhold, Dora Garcia, Anh-Linh Ngo e Zdenka Badovinac. Dopo il processo di nomina, il comitato organizzativo ha accettato la raccomandazione che WHW venisse nominato nuovo direttore artistico di Skulptur Projekte.
Il primo atto della storia di questo evento risale al 1970, quando l’artista statunitense George Rickey donò una sua scultura cinetica, Drei rotierende Quadrate, alla città tedesca della Vestfalia, nella regione agricola chiamata Münsterland. Il consiglio comunale, però, aveva dato un parere negativo alla collocazione di opere d’arte nello spazio pubblico, quindi, nel 1977, Klaus Bussmann, allora direttore del Westfälisches Landesmuseum di Münster, organizzò, insieme a Kasper König, fondatore dello spazio espositivo Portikus e scomparso nell’agosto del 2024, una serie di attività per creare un dibattito sull’arte negli spazi pubblici, invitando nove artisti a realizzare progetti destinati a essere allestiti in vie e parchi.
Da quell’occasione, ogni dieci anni, artisti di fama internazionale vengono invitati a produrre installazioni site specific e diffuse sia sul territorio urbano che nell’area dei parchi e della zona agricola che circonda la città. Le opere vengono commissionate dai curatori dopo un dibattito con i cittadini e con i membri del LWL – LWL-Museum für Kunst und Kultur, sede di riferimento della manifestazione.
Per la sesta edizione di Skulptur Projekte, la prima senza il coinvolgimento dei due fondatori, il gruppo WHW ha spiegato di essersi ispirato al concetto di «Spazio pubblico transnazionale», come definito dalla filosofa Nancy Fraser: «La sfera pubblica non funziona più all’interno dei confini nazionali e diversi contropubblici non possono semplicemente condividere un unico sito di discorso pubblico critico». Il collettivo punterà dunque alla collaborazione, chiamando in causa diversi pubblici e gruppi sociali antagonisti, piuttosto che riunire «Tutti intorno a opere d’arte incontestate». Inoltre, il collettivo ha promesso «Una dose di provocazione laddove necessario».
Sottolineando la propria identità di ex cittadini della Jugoslavia, il collettivo ha affermato di avere «Uno stretto rapporto con la guerra e il genocidio» e di essere ispirato dalla resistenza dei partigiani jugoslavi antifascisti per ottenere «Diritti indiscussi per tutti». Nel clima teso che si respira in Germania, dopo la lunga serie di scandali e di casi di censura che hanno flagellato l’ultima edizione di Documenta a Kassel, queste dichiarazioni hanno generato una forte eco.
«In un clima di paura e autocensura causato da linee guida politiche, le istituzioni tedesche hanno disinvitato o non invitato artisti, teorici, musicisti, registi, che ritengono possano essere colpevoli di avere opinioni inaccettabili», hanno affermato le curatrici in una dichiarazione, citando «Un attacco senza precedenti alla cultura e all’autonomia culturale», che colpisce artisti ebrei, artisti palestinesi, artisti musulmani e coloro che esprimono solidarietà. «Ci rifiutiamo di ritirarci nel silenzio quando vediamo accadere queste cose e quindi lavoreremo a Münster per fornire uno spazio in cui tutte le voci possano essere ascoltate», ha promesso WHW.
«In che modo l’arte nello spazio pubblico oggi può affrontare in modo significativo la fragilità della democrazia, dell’ecologia e della vita comune? Può rafforzare il rispetto reciproco e l’indipendenza? Come possiamo riformulare la rivendicazione pedagogica che Skulptur Projekte ha avuto sin dai suoi inizi? Queste sono le domande che caratterizzeranno il nostro percorso curatoriale nei prossimi tre anni», hanno spiegato le curatrici.
Dal 2003 WHW gestisce il programma della Gallery Nova, una galleria di proprietà della città di Zagabria. Nel 2018 ha lanciato un programma di studio internazionale indipendente per artisti emergenti chiamato WHW Akademija, con sede a Zagabria. Da giugno 2019 a giugno 2024, Ivet Ćurlin, Nataša Ilić e Sabina Sabolović sono state le direttrici artistiche della Kunsthalle di Vienna. Tra i vari progetti curati, la mostra Collective Creativity, nel 2005, alla Kunsthalle Fridericianum di Kassel, il padiglione della Croazia alla 54ma Biennale di Venezia nel 2011, e l’11ma edizione della Biennale di Istanbul, nel 2009.