Che le gallerie italiane siano infaticabili globetrotter è risaputo. Basta dare uno sguardo alle fiere d’arte internazionali. Ma sono anche non poche quelle che aprono sedi permanenti oltralpe e, oltreoceano. Questa volta parliamo della Grande Mela, dove atterra una delle gallerie tricolori più globali: Mucciaccia Gallery. Ce ne parla direttamente uno dei protagonisti, Massimiliano Mucciaccia, che abbiamo intervistato a poche ore dall’opening di questa sera alle 18, ora newyorkese.
Dopo Singapore e Londra, è arrivata la volta di NY…
«New York è stata una scelta quasi obbligata per noi. Abbiamo gallerie a Roma, Cortina d’Ampezzo, Singapore e Londra. Quindi New York diventa un passo successivo naturale. Le gallerie di Londra e Singapore ci hanno portato a essere attivi su un piano internazionale, e aprire a New York ci permette anche di rimanere vicini ai nostri collezionisti americani».
Dove hai deciso di aprire a NY e con quale tipo di spazio?
«Abbiamo aperto nel cuore pulsante della scena artistica di New York, Chelsea, al 520 West 24th Street. Tutte le mie gallerie si trovano al piano terra proprio per garantire un accesso immediato, e quella di New York non è da meno. Lo spazio è ampio e luminoso, 200 mq con soffitti alti e arioso. L’abbiamo ristrutturato per renderlo moderno e accattivante come le altre sedi».
Con quale mostra inaugurerai questa galleria?
«Inauguriamo con la rinomata artista giapponese Yayoi Kusama. L’esposizione comprende una selezione di opere provenienti da collezioni private tra dipinti, sculture e lavori su carta eseguiti tra il 1951 e il 2008. Il percorso comprende l’intera evoluzione artistica di Kusama, tra cui tre opere della serie Hi, Konnichiwa (Hello)!, che nel 2004 hanno attratto più di mezzo milione di visitatori al The Mori Art Museum in Giappone. Non solo, saranno presenti anche i suoi iconici lavori su tela della serie Infinity Nets. La mostra rimarrà aperta dal 9 novembre 2019 al 30 gennaio 2020».
Quale sarĂ il programma espositivo?
«L’attività della galleria si rivolge all’arte del XX e XXI secolo e, da sempre, è interessata alla promozione dell’arte italiana; con l’apertura di New York il nostro calendario si aprirà verso artisti internazionali di chiara fama e verso le nuove promesse nelle quali crediamo. In quest’ottica abbiamo curato le ultime mostre, tra le quali ricordo: David LaChapelle a Roma e a Singapore; Michelangelo Pistoletto; Frank Holliday; Richard Patterson e Ged Quinn; Gianni Piacentino 1966-2017; Georges Mathieu 1952-1986; Superimposition|Paul Morrison, Barry Reigate, Michael Stubbs, Mark Titchner; Oliviero Rainaldi – White on Black; Jacques Villeglé. Retrospettiva; Italian Passion from 1956 | Carla Accardi, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Paolo Scheggi; Giosetta Fioroni | Silver Years; Cristiano Pintaldi. Suspended Animations; Piero Pizzi Cannella. Interiors and Landscapes; Oramai è tempo | Anselmo, Castellani, Nagasawa; The Glass of The Shadows – Form and Image in Agostino Bonalumi».
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