-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Beniamino Levi, l’universo Dalí e quasi un secolo di impegno nell’arte
Arte moderna
di redazione
Classe 1928, Beniamino Levi è un esperto d’arte moderna e un rinomato gallerista che ha organizzato centinaia di mostre in tutto il mondo. Collaboratore di artisti del calibro di Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Joan Miró e Pablo Picasso, il suo sodalizio più significativo è stato con Salvador Dalí, geniale artista surrealista nato a Figueres, in Catalogna, una delle figure più iconiche della prima metà del Novecento.
L’incontro tra i due avvenne negli anni Sessanta presso l’illustre hotel parigino Le Maurice, dove Dalí si era installato a partire dalla fine degli anni Cinquanta e dove rimase fino al 1989, anno della morte. In quell’occasione, Levi poté conoscere anche Enric Sabater, segretario e stretto collaboratore dell’artista catalano, con il quale instaurò un solido legame destinato a perdurare nel tempo.
Durante quell’incontro, Levi fu immediatamente colpito da due piccole sculture di cui, su suggerimento di Sabater, acquistò anche i diritti. A quell’epoca era proprietario di una galleria nel centro di Milano – città che gli dette «i natali nella vita e nell’arte»–, e decise così di intraprendere una visionaria ricerca volta alla collezione e successivamente alla commissione di sculture dello stesso Dalí.
Dopo la chiusura della galleria milanese nel 1977, Levi si trasferì naturalmente a Parigi dove, pochi anni dopo, nel quartiere di Montmartre, decise di aprire un Museo permanente dedicato proprio a celebrare l’universo surrealista ed eccentrico di Salvador Dalí. A oggi, il cuore della collezione del museo Dalí Universe è costituito da «29 sculture di dimensioni museali, 15 sculture di dimensioni monumentali e 10 sculture-gioiello». Ma fanno parte dei fondi del museo anche altre opere, tra cui litografie, illustrazioni e oggetti curiosi, come un libretto dedicato a Levi– homage to Levi –, firmato dallo stesso Dalí.
Durante gli anni di Parigi, una città vibrante che contribuì ad ampliare i contatti e le conoscenze del già esperto gallerista, Levi ebbe numerose occasioni di viaggiare a New York. In queste visite, entrò in contatto, in momenti diversi, con artisti già ampiamente affermati come Andy Warhol e Jeff Koons.
Ma la determinazione a diffondere le opere del surrealista catalano è sempre rimasta al centro dell’operato di Levi. Per questo stesso motivo, sei anni fa, poco prima dello scoppio della pandemia mondiale, decise di trasferirsi a Barcellona, in Catalogna, dove tuttora risiede. Qui, pur continuando il suo impegno nel mondo daliniano, ha dato vita alla piattaforma LART Universe – Levi Art, dedicata alla commercializzazione e diffusione delle opere di artisti affermati, nonché al supporto della carriera di creatori emergenti.
Tra i progetti imminenti di LART Universe, in collaborazione con entità del territorio catalano, vi è l’organizzazione di mostre volte a far conoscere maggiormente all’estero le opere di Josep Puigmartí i Valls (Monistrol de Calders, 1932 – Sitges, 2020) e quelle di Josep Maria Subirachs i Sitjar (Barcellona, 1927-2014). Noto ai più soprattutto per i suoi lavori di costruzione della Sagrada Familia nella capitale catalana, vantava però una vastissima produzione di opere scultoree, disegni e incisioni, in parte visibili presso l’Espai Subirachs, nel cuore del quartiere di Poble Nou a Barcellona.
Inoltre, alcune opere già parte della collezione LART Universe sono esposte presso una galleria omonima, recentemente aperta a Siena, e sono anche visibili presso la galleria Bel-Air a Venezia. Ulteriori aperture in Italia e nel resto del mondo sono attese per i prossimi mesi.
Nel frattempo, tra gli artisti che fanno parte della scuderia LART, c’è anche chi ha esposto alla Biennale di Venezia. È il caso di Alessandro Valeri, artista multidisciplinare formatosi presso l’Istituto di Stato per la cinematografia e televisione Roberto Rossellini e il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, noto soprattutto per il suo lavoro fotografico. All’inizio del 2024, è stato il primo artista contemporaneo a entrare a far parte del mondo LART Universe.
Il suo lavoro riflette un profondo desiderio di coinvolgere e ispirare attraverso l’espressione creativa, mirando a stimolare una trasformazione sia nell’individuo che nella collettività. Con uno sguardo critico verso il mondo che lo circonda, esplora la realtà attraverso una vasta gamma di medium, che spaziano tra fotografia, pittura, disegno, scrittura e scultura, fino all’utilizzo di neon, elettronica, video, sound design, ed installazioni. Inoltre, Valeri ha esteso la propria creatività al campo della comunicazione, collaborando con brand di rilievo sia nazionali che internazionali, per sviluppare campagne pubblicitarie di rilievo.