Fino al 4 maggio 2025, le sale Duca di Montalto di Palazzo Reale a Palermo ospiteranno la retrospettiva Celebrating Picasso. Capolavori dal Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, la prima in questa sede dedicata all’artista spagnolo. La mostra, attraverso le 84 opere esposte, permette ai visitatori di conoscere alcuni aspetti della produzione artistica più tarda di Picasso, che nel corso della sua lunga carriera si è avvicinato a stili e tecniche sempre differenti.
Il percorso espositivo si sviluppa come un continuo rimando tra la vita e la produzione artistica di Picasso: non solo attraverso le diverse tecniche che costituiscono il corpus delle opere esposte, ma anche mediante il nucleo di fotografie realizzate nel 1956 da David Douglas Duncan e che occupano un piccolo ambiente all’entrata dello spazio espositivo. La sezione principale dello spazio vede esposti a parete lavori per lo più realizzati dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta, periodo in cui Picasso, sempre accostata alla pittura, accrebbe la sua produzione di litografie, linoleografie, acquetinte, acqueforti (degli anni Trenta) e puntesecche. «Nell’arte del XX secolo, – spiega Markus Müller, Direttore del Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster e curatore della mostra – Picasso è considerato un grande rivoluzionario e distruttore di tradizioni. Di norma, però, le sue opere non nascono dal nulla, ma sono esplorazioni creative di temi e motivi familiari della storia dell’arte. In realtà il grande Picasso era il maestro del riciclo creativo. Picasso descrisse così al suo gallerista Kahnweiler l’arte di ricavare qualcosa di nuovo da qualcosa di vecchio: “fondamentalmente, ci sono pochissimi temi pittorici. Tutto il mondo li ripete. Venere e Cupido diventano la Vergine e il Bambino e poi la Madre e il Bambino, ma rimane sempre lo stesso tema”».
Oltre a simboleggiare la continua esigenza da parte dell’artista di trovare nuovi mezzi espressivi per far emergere tutte le sfaccettature della sua multiforme personalità artistica, in mostra si cerca di evidenziare anche alcuni dei soggetti più cari a Picasso, come la tauromachia, i soggetti mitologici e i ritratti – in mostra quelli di Françoise Gilot e di Jacqueline Roque. Al centro della sala sono presenti alcune delle ceramiche realizzate dall’artista durante il suo soggiorno a Vallauris, avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale e durante il quale sperimentò anche con metodi di lavorazione del materiale innovativi, così come mostrato anche nella sezione video che accompagna la mostra.
L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Federico II presieduta da Gaetano Galvagno, avvia così importanti collaborazioni con istituzioni museali quali i musei dedicati a Picasso di Münster e Antibes, il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e la Galleria La Nuova Pesa di Roma. Realizzata nella cornice del cinquantesimo anniversario dalla morte dell’artista, questa mostra si inserisce nel desiderio di omaggiare Picasso in modo non convenzionale, ponendo Palermo al centro di un dialogo internazionale sull’arte e sulla cultura.
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