“La milizia del secondo distretto sotto il comando del Capitano Frans Banninck Cocq”. Un titolo piuttosto lungo – oltre che descrittivo – per quello che è considerato uno dei massimi capolavori della storia dell’arte, fulgido esempio dello stile e della cultura del Secolo d’Oro olandese, realizzato da Rembrandt van Rijn nel 1642 e conosciuto, in breve, come La ronda di notte. Che oltre al titolo originale debordante ha anche delle misure importanti, 363 × 437 centimetri, che in origine erano ancora più ampie. Come spesso capitava, infatti, le tele venivano tagliate senza pietà per adattarle agli spazi dove dovevano essere esposte. In effetti, anche per questa estrema versatilità la pittura su tela scalzò l’omologa su tavola di legno. Destino simile per la Ronda, alla quale, poco dopo la morte di Rembrandt, furono rimossi due pannelli laterali e alcune sezioni in alto e in basso, quando fu spostata dalla sua posizione originale, cioè la sala di riunione delle guardie civiche del Kloveniersdoelen, capitanate appunto da Frans Banning Cocq, per essere esposta al municipio di Amsterdam, nel 1715. Ma oggi una parte di quei frammenti è stata ricostruita e, così, possiamo vedere ciò che per secoli non è stato più visto. A realizzare il restauro della Ronda di Rembrandt è stata una Rete Generativa Avversaria (in inglese GAN – Generative Adversarial Network), un sistema di intelligenza artificiale che già ci aveva fatto vedere di cosa era capace, quando un’opera realizzata con questa tecnica, o meglio tecnologia, il Portrait of Edmond de Belamy, fu venduta da Christie’s New York per 432mila dollari (ma c’è anche l’intelligenza artificiale che replica le opere in stile Banksy).
L’ardita operazione di restauro è stata promossa dal Rijksmuseum, nella cui collezione è gelosamente conservata l’opera capitale di Rembrandt che, nel corso del tempo, ha subito anche altri attacchi. Nel 1975, infatti, un individuo in preda a un raptus colpì la tela, causando 13 squarci, alcuni dei quali lunghi fino a 80 centimetri. Nel 2019, il museo ha deciso di avviare un progetto di restauro pluriennale e milionario, denominato Operazione Night Watch – quasi come in un romanzo di Ian Fleming – per recuperare l’antico splendore del dipinto che, nel corso della sua storia, era stato sottoposto già a 25 restauri.
All’inizio, il ripristino delle dimensioni originali della Ronda non era stato preso in considerazione. A suggerire l’ipotesi, con una lettera inviata al museo olandese, è stato Erst van der Wetering, eminente studioso di Rembrandt. E così il Rijksmuseum ha incaricato Rob Erdmann, scienziato esperto in tecnologie di restauro e conservazione, di occuparsi della ricostruzione delle parti mancanti della Ronda di Notte, utilizzando tre strumenti: la sezione conservata rimanente del dipinto originale, una copia del dipinto originale attribuita a Gerrit Lundens e realizzata prima dei tagli, e la tecnologia dell’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale è stata utilizzata per risolvere una serie di problemi specifici, il primo dei quali era rappresentato proprio dalle dimensioni: la copia realizzata da Lundens è un quinto dell’originale. C’era però anche una questione di stile: troppo diverso quello di Lundens rispetto a quello di Rembrandt, il che ha sollevato la questione di come i pezzi mancanti potessero essere restaurati con un’approssimazione tale. E così Erdmann ha creato tre reti neurali separate, un tipo di tecnologia di apprendimento automatico che addestra i computer a imparare e migliorarsi per risolvere problemi.
La prima rete neurale era responsabile dell’identificazione dei dettagli in comune tra la copia di Lundens e l’originale di Rembrandt: ne ha trovati più di 10mila. Compito della seconda rete neurale era adattare le dimensioni di questi dettagli. Ma è stata la terza rete neurale a fare il lavoro più “creativo”. L’intelligenza artificiale infatti doveva replicare quegli stessi dettagli ma nello stile di Rembrandt. Per farlo, Erdmann ha classificato le repliche nell’uno e nell’altro stile e se la riproduzione dell’Intelligenza Artificiale si avvicinava a quella di Lundens si generava un errore. Eseguito milioni di volte, il programma dell’Intelligenza Artificiale è stato in grado di affinare la propria abilità nel riprodurre lo stile di Rembrandt a scapito di quello del povero Lundens, fino a poter riprodurre precisamente la parte mancante della Ronda di Notte con la “mano” dell’autore originale.
La riproduzione dell’IA è stata stampata su tela e verniciata, quindi i pannelli riprodotti sono stati attaccati alla cornice di The Night Watch. I pannelli ricostruiti non toccano il dipinto originale di Rembrandt e verranno smontati tra tre mesi. «Mi sembrava già abbastanza audace mettere queste ricostruzioni al computer accanto a Rembrandt», ha detto Erdmann.
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