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L’anno di Raffaello, la Sistina e i Musei Vaticani
Arte antica
Dall’11 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia è stata teatro di un eccezionale evento d’arte, esito della collaborazione con i Musei Vaticani. Dopo due secoli infatti, la Pala dei Decemviri di Pietro Vannucci detto il Perugino (maestro di Raffaello), è tornata nello spazio per il quale era stata concepita, all’interno della Cappella dei Priori, cuore del principale organismo amministrativo della Perugia comunale medievale. «Una delle opere identitarie della Pinacoteca Vaticana è uscita per la prima volta dopo duecento anni dal Vaticano per far ritorno nella sua città; in quella capitale dell’arte che l’aveva commissionata al maggiore pittore cittadino del XV secolo, il divin pittore Pietro Vannucci, detto appunto il Perugino per la sua identificazione con la bella città umbra. Questa bella iniziativa dopo Perugia, dal prossimo 8 febbraio, avrà la tappa vaticana, con la riproposizione dell’opera nella sala XVII della Pinacoteca Vaticana, nel cuore dei Musei del Papa. Vuole anche essere il primo di tanti progetti delle celebrazioni raffaellesche che i Musei Vaticani si apprestano a svolgere nell’anno 2020, a cinquecento anni dalla morte del geniale allievo del grande Perugino», dichiara Barbara Jatta. Jatta, romana, classe 1962, questo gennaio 2020 inaugura il suo terzo anno di direzione dei Musei Vaticani (di cui è la prima direttrice donna nella loro storia). Terzo anno che coincide con l’anno delle celebrazioni dedicate in tutto il mondo a Raffaello. Ecco qui di seguito per noi in anteprima il ricco calendario (quasi definitivo) delle iniziative messe in campo da Barbara Jatta e dai Musei Vaticani per celebrare l’Urbinate.
Dopo la già ricordata esposizione della Pala dei Decemviri di Pietro Perugino (Pinacoteca Vaticana, Sala XVII, 8 febbraio-30 aprile 2020), sarà la volta di uno degli eventi clou della stagione con la mostra Gli Arazzi di Raffaello in Cappella Sistina (titolo non è ancora ufficiale, Cappella Sistina, 17 febbraio-23 febbraio 2020). Per sette giorni, gli arazzi disegnati da Raffaello, oggi conservati nella Sala VIII della Pinacoteca Vaticana, verranno riportati in Cappella Sistina, dove erano inizialmente destinati, affissi agli stessi ganci originali per i quali erano stati pensati, seguendo l’originario progetto realizzato dall’artista per Leone X. Questa rievocazione (è il termine più corretto perché non si tratta di una ricostruzione, in quanto ci sono notizie contrastanti riguardo la loro esatta collocazioni in Sistina) aveva già avuto luogo nel 1983, in occasione dei cinquecento anni della nascita di Raffaello, e nel 2010, ma non tutti gli arazzi erano presenti e l’esposizione si è protratta solo per poche ore, prima di inviarli a Londra, per una mostra al Victoria and Albert Museum. Dal prossimo 17 febbraio l’opportunità di ammirare questi arazzi (ognuno misura 5 metri per 4) sotto gli affreschi di Michelangelo è, dunque, straordinaria. Si tratta di opere sono molto delicate che necessitano di ambienti con un microclima particolare. Non si sa se e quando in futuro ci sarà ancora la possibilità di rivederli affissi in Sistina.
Le celebrazioni raffaellesche proseguiranno con: il Convegno internazionale sull’opera pittorica e architettonica di Raffaello (il titolo non è ancora ufficiale, Braccio di Carlo Magno, 20, 21, 22 aprile 2020); le Opere di Raffaello dalla fototeca dei Musei Vaticani. Diffusione e digitalizzazione delle immagini (Pinacoteca Vaticana, Sala XVII, fine maggio-fine settembre 2020); La Trasfigurazione di Raffaello (foto Polaroid, Pinacoteca Vaticana, Sala XVIII, fine maggio-fine settembre 2020); Pietro e Paolo patroni di Roma. Un omaggio del Santo Padre alle celebrazioni raffaellesche (Pinacoteca Vaticana, Sala XVII, ottobre 2020-gennaio 2021, date da confermare).