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Scoperto un nuovo disegno di Vincent Van Gogh: l’opera in mostra ad Amsterdam
Arte moderna
di redazione
Il Van Gogh Museum di Amsterdam ha annunciato la scoperta di una nuova opera del grande Vincent: si tratta di uno studio preparatorio per Worn Out, famoso disegno realizzato nel 1882 il cui soggetto, un contadino olandese seduto e con la testa poggiata sulle mani, è considerato una delle figure più potenti e rappresentative dell’artista. Lo studio preliminare non è meno impressionante del disegno finale e apre uno straordinario punto di vista sul processo creativo di Van Gogh.
«Come centro di competenza dedicato al lavoro di Vincent van Gogh e dei suoi contemporanei, siamo lieti di questa scoperta e siamo molto felici di aver dato un contributo», ha commentato Emilie Gordenker, direttrice del Van Gogh Museum, l’unica istituzione che attribuire ufficialmente la paternità di un’opera a Van Gogh. «È abbastanza raro che un nuovo lavoro sia attribuito a Van Gogh. Siamo orgogliosi di poter condividere questo primo disegno e la sua storia con i nostri visitatori», ha continuato Gordenker.
Lo studio per Worn out mostra un uomo esausto, seduto su una semplice sedia, con la testa tra le mani. Il modello per il disegno è una delle figure ricorrenti nel corpus di Van Gogh, che ha disegnato l’uomo calvo e anziano più di 40 volte. In questi disegni, l’artista non solo ha mostrato la sua empatia per le persone socialmente svantaggiate ma ha anche attirato l’attenzione sulla loro difficile situazione.
«Che bella impressione fa un vecchio lavoratore con la testa calva, nel suo vestito rattoppato», scrisse Van Gogh riferendosi a questo disegno, in una lettera al fratello Theo. L’artista aveva un debole per le figure delle classi svantaggiate, segnate dalla vita e dalla loro condizione e il titolo Worn Out, cioè “consumato”, sottolinea l’elemento drammatico del tema scelto. Probabilmente, l’anziano stanco e curvo viveva nell’ospizio a L’Aia, i cui residente posarono per Van Gogh con abiti vecchi e logori, in cambio di un esiguo pagamento.
Fu un periodo particolarmente prolifico per Van Gogh, che nel 1882 si era allontanato da casa dei genitori e grazie all’aiuto economico del fratello riuscì a trascorrere alcuni mesi a L’Aia. Qui conobbe Christine Clasina Maria Hoornik, detta Sien, una prostituta trentenne, alcolizzata e butterata dal vaiolo, madre di una bambina e in attesa di un altro figlio, con la quale convisse per un certo periodo.
Van Gogh realizzò dozzine di grandi disegni di figure a L’Aia, per esercitarsi a rappresentare proporzioni umane, pose ed espressioni facciali. Il pittore Anton Mauve, che pure aiutò l’artista in questo periodo, lo spingeva a esercitarsi copiando figure in gesso ma Van Gogh preferiva ritrarre il reale e, alla fine, entrò in contrato con il suo benefattore.
Il proprietario del disegno preparatorio, che preferisce rimanere anonimo, ha chiesto al museo di stabilire se l’opera potesse essere attribuita a Van Gogh. «In termini stilistici, si adatta perfettamente ai numerosi studi di figura che conosciamo risalenti al periodo in cui Van Gogh era all’Aia e la connessione con Worn out è ovvia», ha spiegato Teio Meedendorp, Senior Researcher del Van Gogh Museum. «L’artista ha iniziato disegnando una griglia sulla carta, che ci dice che ha lavorato con una cornice prospettica per aiutarlo a tratteggiare rapidamente una figura con le proporzioni corrette. Ha poi lavorato il foglio nel suo stile di disegno tipicamente espressivo: non raffinato ma con graffi e pennellate energici e contorni stabiliti, alla ricerca di un’immagine concisa e con particolare attenzione agli effetti di luce e ombra».
Oltre alle verosimiglianze stilistiche, i ricercatori hanno trovato anche analogie materiali: «Si trova tutto ciò che ci si aspetterebbe in un disegno di Van Gogh di questo periodo: una spessa matita da falegname, carta da acquerello ruvida e fissaggio con una soluzione di acqua e latte. Ci sono tracce di danneggiamento negli angoli sul retro del disegno, che possiamo collegare al modo in cui Van Gogh attaccava abitualmente i fogli di carta al suo tavolo da disegno, usando batuffoli di amido», ha continuato Meedendorp.
Lo studio per Worn out sarà esposto al primo piano della collezione permanente del Van Gogh Museum fino al 2 gennaio 2022. I visitatori potranno vedere il disegno nel contesto di altre opere di Van Gogh dello stesso periodo, tutte dalla collezione del Van Gogh Museum, incluso lo stesso disegno finale.