Un’analisi radiografica condotta su un dipinto di Vincent Van Gogh ha svelato l’esistenza di un autoritratto precedentemente sconosciuto. La scoperta è stata fatta dai conservatori delle National Galleries of Scotland, che hanno scansionato il lavoro prima di una mostra di imminente apertura, incentrata sulla collezione di arte impressionista e post impressionista dell’istituzione museale scozzese. L’opera in questione è la Testa di contadina del 1884 e, nascosto sul retro, il team ha notato il profilo sinistro, inconfondibile e ben caratterizzato, di un uomo barbuto con un cappello a falde e un fazzoletto al collo. Dunque sarà esposta anche l’immagine ai raggi X, in un lightbox appositamente realizzato.
La scoperta è stata uno shock, ha detto alla BBC la conservatrice senior del museo, Lesley Stevenson: «Questa è una scoperta significativa perché si aggiunge a ciò che già sappiamo sulla vita di Van Gogh». Scomparso prematuramente a 37 anni, nel 1890, al termine di una esistenza segnata da episodi cruciali, la biografia di Vincent Van Gogh si è sovrapposta inevitabilmente alla sua arte, anche in senso pratico e metodologico. Costretto a spostarsi spesso e non sempre in condizioni economiche favorevoli, Van Gogh spesso riusava le tele sia in un verso che nell’altro, così non è inusuale ritrovare “due opere in una”, anche completamente diverse. Eventualità peraltro non riconducibile al solo Van Gogh. Proprio pochi giorni fa, infatti, sono stati ritrovati tre schizzi di Amedeo Modigliani nascosti sotto il Nudo femminile con cappello del 1908. Anche in questo caso, la scoperta è avvenuta a seguito di una analisi ai raggi X, in previsione di una mostra alla alla Barnes Foundation di Filadelfia.
Testa di contadina raffigura una donna della città di Nuenen, nei Paesi Bassi, dove l’artista visse dal dicembre 1883 al novembre 1885. L’autoritratto sul retro, tuttavia, dovrebbe essere posteriore, realizzato solo dopo il suo trasferimento a Parigi, nel 1886. Circa 15 anni dopo la sua morte, il dipinto è stato prestato allo Stedelijk Museum di Amsterdam per una mostra. In questa occasione, secondo la ricostruzione degli esperti, fu aggiunto un supporto in cartone alla tela, che venne anche incorniciata, nascondendo quindi il verso dell’autoritratto. L’opera ha cambiato proprietà più volte e arrivò in Scozia nel 1951, quando entrò nella collezione di Alexander e Rosalind Maitland, facoltoso avvocato di Edimburgo che la donò alla National Gallery of Scotland nel 1960.
Adesso i conservatori stanno cercando di capire se sia possibile rimuovere la colla e il cartone senza danneggiare l’opera, anzi, a questo punto, le opere.
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