«In questi anni il lavoro della compagnia si è mostrato in una piega del sistema teatrale […] senza criterio, senza strategia […] senza progetto. Tutto lo spostamento è stato prodotto in levare. […] Uno scoprirsi continuamente sorpresi […] E in questo proporsi sulla scena come esperienza con il presente che diviene […] assumere su di sé tutte le forme […]»
Con queste parole, Kinkaleri introducevano il loro lavoro, la loro ricerca nel libro Kinkaleri. 2001-2008- La scena esausta, edito da UBUlibri proprio nel 2008.
Vedendo in questi giorni il loro lavoro dedicato alla Butterfly di Puccini, quella dichiarazione dal titolo È successo sia ancora valida, quelle dinamiche ancora accadono sulla scena con Kinkaleri, anche se linguaggi e finalità mutano. Negli anni il gruppo ha perseguito l’intento di aderire al testo, messo in scena o preso in prestito per altri progetti, attraverso varie modalità, dove l’adesione non è mai stato sinonimo di parafrasi. Il testi sono ogni volta sviscerati, riaggregati in relazioni alle modalità di rappresentazioni e con una particolare attenzione al pubblico.
Cosa vi è di più presente e contemporaneo di un pubblico di bambini.
Nel tentativo di avvicinare i bambini alla lirica, genere ormai considerato ostico, Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina Monaco (attuali membri del collettivo) negli ultimi anni si sono cimentati con le opere di Giacomo Puccini.
Nella Butterfly, come nel precedente Nessun Dorma (2010) dalla Turandot, Kinkaleri hanno evitato ogni tipo di intento didattico, evitando edulcorazioni del testo al fine di facilitarne la comprensione.
L’opera è smontata e mostrata nella sua struttura essenziale; una narrazione a levare che esalta il nucleo fondante e la musica carica di pathos della lirica pucciniana, dove lo sprezzante ufficiale americano Pinkerton è un fantoccio, un cartoon stereotipato quanto la sua egoistica infatuazione per Butterfly interpretata dalla soprano Yanmei Yang. Pinkerton, invece, assieme a tutti gli altri personaggi sono ricreati, mostrati, interpretati da Marco Mazzoni.
“Questa è una storia” introduce la voce del performer in una scena completamente nera e vuota: una scatola nera evocatrice di mistero, quel mistero pieno di clichés che ancora all’inizio del XX secolo deformava lo sguardo che l’Occidente rivolgeva al Giappone, al luogo pittoresco. Ma è storia passata?
È comunque una storia. La storia di un matrimonio contratto da lui per gioco, da lei per amore. E mentre l’overture riempie la scena, Mazzoni vestito di nero traccia, col nastro adesivo delle linee bianche lungo il palcoscenico. Davanti al pubblico si delinea l’interno di una casa: una porta, la finestra, «le sottile pareti», «il nido nuziale» canta Pinkerton e le linee del nastro adesivo ci rivelano quel che è cantato, che ci vien narrato. Una simultaneità precisa e giocosa. Poche linee accendono la fantasia e avvicinano il testo.
Il disegno così delineato sul tavolato del palcoscenico è ribaltato attraverso la sua stessa proiezione sul fondale come con l’episcopio. Percorrendo l’intera scena, il performer ha dipanato lo spazio della storia. Così i due attori, possono giocare sulla scena in diversi modi, in piedi le loro figure si sovrappongono alla proiezione del disegno, ma quando Mazzoni si sdraia lungo le line del nastro adesivo, aderendo alla scena in maniera letterale, i personaggi evocati attraverso delle maschere sono proiettati sul fondale come lo stesso disegno. Gioco e illusione, l’opera lirica è esaltata davanti agli occhi dei bambini e di noi adulti che godiamo della magia del teatro. Nel finale attraverso un gioco di luci che trasforma la scatola scenica in una lanterna magica, la soprano diviene una silhouette che, stagliandosi sullo sfondo, mostra come in una stampa giapponese il momento del hara-kiri. Alla tragedia non si sfugge, ma l’arte riesce a trascenderla.
Maria Antonia Rinaldi
Butterfly di Kinkaleri
Teatro del Giglio di Lucca martedì 1 marzo alle ore 9,45 e alle ore 14,45.
Per informazioni: 0574 448212, info@kinkaleri.it, www.kinkaleri.it.
Progetto e realizzazione: Kinkaleri. Adattamento e regia: Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco. Con Yanmei Yang, Marco Mazzoni. Produzione: Kinkaleri / Teatro Metastasio Stabile della Toscana. In collaborazione con: FTS Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Con il sostegno di: Regione Toscana, Mibact – Dipartimento dello Spettacolo.