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arteatro_compagnie di ricerca Fanny&Alexander – Villa Venus
arteatro
Fanny & Alexander, omaggiando Vladimir Nabokov, ci porge un’orchidea e ci conduce a Villa Venus, giardino delle delizie. Ada e Van, i due fratelli protagonisti di Ada o ardore di Nabokov, ci raccontano di come il tradimento, per chi arde di un amore incestuoso, sia una forma estrema di fedeltà e devozione…
Villa Venus è uno dei sei episodi che compongono Ada, cronaca familiare e, progetto di ricerca che il gruppo teatrale ravennate ha intrapreso intorno al romanzo Ada o ardore di Nabokov. I protagonisti di Ada sono Ada e Van, due fratelli colpevoli di un amore incestuoso; il romanzo ripercorre la loro intera vita che, tra separazioni, tradimenti ed eventi drammatici, alla fine li vede finalmente insieme. Nella pagina letteraria di Nabokov, Villa Venus Club è un catena di bordelli nata dalla fantasia dell’adolescente Eric Van Veen, giovane morto prematuramente in un incidente.
Nella visione dei Fanny & Alexander , Villa Venus intreccia in modo sublime amore e morte, immaginario erotico e funereo ricreando una dimensione sensoriale dove i ricordi, veri e verosimili che siano, si manifestano attraverso un gioco di infiniti rimandi ed allusioni. All’interno degli spazi del Raum una parete è occupata dall’allestimento della componente video dello spettacolo: due ovali posti verticalmente, quasi a ricalcare dei ritratti cimiteriali, incorniciano i volti di Ada e Van, invecchiati digitalmente; in un angolo, a destra della parete-video, il musicista, o meglio l’ondista, Bruno Perrault con un curioso strumento, l’ondes Martenot, accompagna in live le elaborazioni video firmate Zapruder. Al momento di accedere all’interno dell’ambiente agli spettatori è offerta un’orchidea, quasi un invito ad accogliere, con complicità, gli slittamenti percettivi indotti dal luogo.
Le immagini dei volti invecchiati di Ada e Van, mutando le espressioni attraverso movimenti lentissimi, divengono presenze fantasmatiche e, al tempo stesso, illusivamente vivissime; i due fratelli iniziano a dialogare tra loro e, ben consapevoli della presenza del pubblico, cercano di ricordare e narrare parte della loro vicenda amorosa, scandita da un continuo perdersi e ritrovarsi, attraverso ripetuti tradimenti. Si trattava proprio di tradimenti? Van tenta di spiegare ad Ada come egli non l’abbia mai tradita, durante le sue visite a Villa Venus in ogni prostituta dei florali egli ha sempre visto la sua piccola e tenera Ada: ogni dettaglio, dal collo sottile alla pelle diafana ai capelli lunghi e nerissimi, riportava sempre ed inevitabilmente a lei, unica fonte di ardore e desiderio. Così alle immagini dei volti di Ada e Van, negli ovali, a dettagli allusivamente erotici di fiori ed insetti si alternano inserti da pellicole porno in super8 dove le immagini di prostituite, colte in atteggiamenti erotici ed amplessi, trasfigurate dalla mente di Van, presentano ossessivamente le sembianza di sua sorella Ada.
Villa Venus è un intervento sublime e morboso, elegante e criptico al punto giusto, dove la performatività mediata dalle immagini video, potenziata dagli inserti che restituiscono la forza trasfigurante del ricordo e del desiderio, è efficacemente bilanciata dall’accompagnamento musicale in live dell’ondes Martenot, strumento dai toni stridenti simili, nella vivezza, alla voce umana. Tuttavia un intervento come Villa Venus negli degli spazi del Raum, contesto troppo neutro, perde un po’ del suo fascino, laddove, invece, nella sede settecentesca di Palazzo Vaj a Prato, dove lo spettacolo ha debuttato, guadagnava in splendore e suggestione.
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spettacolo visto il 22 gennaio 2004
Fanny & Alexander/ A.Zapruder Filmmakersgroup
Villa Venus (il giardino delle delizie)
installazione per video e ondes Martenot
regia: Luigi de Angelis, drammaturgia: Chiara Lagani
con: Chiara Lagani (nel ruolo di Ada e delle prostitute Adora, Ardesia, Ardelia, Adada, Adiana), Luigi de Angelis (nel ruolo di Van)
voci: Marco Cavalcoli (Van), Chiara Lagani (Ada)
ondes Martenot: Bruno Perrault
musiche: “Suite karnatique” di Jaques Charpentier
fotografia: Monaldo Moretti, David Zamagni
riprese e montaggio: David Zamagni, Nadia Ranocchi
effetti visuali: p-bart.com
realizzazione scenotecnica: Marco e Marcello Molduzzi
[exibart]