Apre Neanche/Faenza -videomemoria del teatro : perfomances : short movies. Così recita per esteso il nome del progetto ideato dall’artista Davide Savorani con il sostegno di Morena Andalò. È lo storico locale Clan Destino, già luogo di live performance di culto, insieme alle sale del MIC, ad ospitare gli eventi distribuiti in appuntamenti domenicali (dal 27 febbraio al 20 marzo), compressi nel tardo pomeriggio. Segno distintivo della rassegna è lo sguardo multiplo capace di segnalare le numerose gradazioni della produzione videoartistica contemporanea in bilico tra performance, environment e vj set. Si spazia dalla giovane video-arte con Codice-Tempo dell’ensemble ZimmerFrei e con le video-installazioni dei Kinkaleri, si passa al teatro riscritto in video con i creatori Carloni e Franceschetti che ci raccontano una loro Genesi, spettacolo ormai storico della Sociètas Raffaello Sanzio, presente anche con Epitaph di Romeo Castellucci, videoclip che, a ritmo martellante, raccoglie le immagini di molti spettacoli della compagnia.
Direttamente dall’underground vj arriva il gruppo catanese Cane CapoVolto che propone un’antologia di lavori precedenti. La rapsodica esplorazione include anche gli artisti che utilizzano il video non come mezzo espressivo d’elezione, piuttosto come tappa intermedia di un discorso legato ad altre modalità espressive, è il caso di Teatrino Clandestino.
Risultato non di una vera e propria strategia curatoriale, Neanche percorre un diaframma temporale allargato. Si torna indietro agli anni ‘80 con le inedite azioni di due minuti e mezzo in loop del Teatro Valdoca, per arrivare alle miscele sonico-digitali e video del giovanissimo collettivo .::invernomuto::., ideatore del progetto editoriale ffwd_mag. Da segnalare due anteprime assolute: A.Zapruder filmmakersgroup con mording smile, film in 16mm di 30’ e lo scultore Giacomo Strada con una fase in progress di Sciara. Sempre per la sezione performativa, il collettivo di dieci persone Open presenta TOLIKE, questa volta, con un unico attore, mentre Luca Mattei si presenta come testimone in proprio dell’episodio estivo di Open SV – FF, pensato in collaborazione con l’artista Flavio Favelli.
Neanche/Faenza è, insomma, il primo appuntamento di un contenitore nomade e fluido che si svilupperà in giro per l’Italia spostando la propria attenzioni su oggetti artistici ogni volta differenti, con formati e location sempre nuove e insolite. Punto d’osservazione mobile, finestra aperta sulla contemporaneità, su quei territori che slittano e si sovrappongono generando anomali e curiosi immaginari. “Ipotetico filo rosso degli eventi di Faenza è un gesto di apertura” sostiene Savorani “in questi lavori così eterogenei, nati in contesti e tempi assolutamente differenti, c’è la necessità di sondare liberamente i linguaggi, di attraversare trasversalmente i codici, con atti di coraggio.” E ancora “Sento la volontà da parte di questi artisti di generazioni anche diverse, di non chiudersi dentro una sola modalità espressiva, ma di alterare positivamente le loro ricerche muovendosi tra sperimentazioni musicali, video-arte, teatro, passando per interfacce digitali fino alla produzione di oggetti, com’è il caso della T-shirt di Open. Quello che trovo interessante è il cortocircuito che quest’accostamento random può innescare”.
link correlati
www.teatrinoclandestino.org
www.raffaellosanzio.org
www.teatrovaldoca.it
www.kinkaleri.it
piersandra di matteo
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