Categorie: arteatro

arteatro_danza | Danza contemporanea giapponese

di - 14 Maggio 2007

È accaduto a Milano. Stessi giorni, due luoghi, due modi diversi di intendere la danza. Di là gli spazi sfarzosi del Teatro degli Arcimboldi, sforzo economico mastodontico per colmare il vuoto creato dalla Scala in ristrutturazione; di qua gli spazi austeri del MIL a Sesto S. Giovanni nelle ex officine della Breda. Di là il quartiere Bicocca, con la grigia e cubica cittadella universitaria, di qua il Museo dell’Industria e del Lavoro. Di là la grande etoile che balla esibendo tecnica formidabile e pura, di qua le nuove tendenze della danza d’oriente. Di là Sylvie Guillem, di qua Yun Myun Fee. Encomiabile lo sforzo intrapreso dal Teatro dei Filodrammatici, che decide di investire in un luogo molto lontano dal centro cittadino milanese, ma integrato con l’ex-città operaia molto attenta ai nuovi fenomeni culturali, per sostenere una programmazione teatrale alternativa alle grandi stagioni.
Sotto la guida di Kuniaki Ida, docente della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, e con il sostegno della Japan Foundation, i sestesi (e i milanesi) hanno avuto l’opportunità di gettare lo sguardo un po’ oltre gli angusti confini dell’occidente fatto di lustrini e gambe a 180°, solleticando la curiosità su ciò che propone il paese del Sol Levante. Gli echi del Butoh si percepiscono appena nei movimenti coreografici delle nuove leve nipponiche, per nulla a digiuno di tecnica accademica (anzi!). Inoltre, i gruppi che si sono avvicendati nella tre giorni del MIL utilizzano con collaudata padronanza i linguaggi dei loro coetanei d’oltreoceano: video, musica tecno, teatro e gestualità.
In Canary and commitment, la coreana Yun Myung Hee irrompe con violenza tumultuosa sul palcoscenico disvelando il lato demoniaco della danza, alternata ad ampi intervalli di lentezze dinamiche, completamente a ssorbita dai coni di luce che la inghiottono in una dimensione onirica fuori dal tempo. Non mancano i segni della contaminazione con il video nell’irriverente How to undress a heart-insect version, un’ironica e spassosa contrapposizione tra natura e artificio, tra robotismi e onde del mare: i danzatori Masako Yasumoto e Hiroyuki Miura, imbastiscono una divertente drammaturgia tra teatro e movimento, con l’interazione tra l’azione scenica dal vivo e quella filmata. Nel lacerante affresco di una umanità metropolitana fatta di discoteche, musica techno e pallette di ecstasy, I was born, i due ballerini Jareo Osamu e Terada Misaka in una visione coreografica bidimensionale, incorniciano la danza con gestualità mimiche, parrucche e cappelli con orecchie da animali. Incombe su tutto una corda appesa a lato del palco, utile per una via di fuga dalla noia o come cappio risolutivo. La cifra stilistica di questa nouvelle vague dagli occhi a mandorla sembra essere quella della solidità tecnica intrecciata ad uno sguardo ironico e tagliente sul presente ma senza drammatismi eccessivi, anzi con un distacco altero dalla realtà esterna.

costantino pirolo
spettacoli visti il 20 e 21 febbraio 2007

arteatro è una rubrica a cura di piersandra di matteo


SPAZIO MIL, via Granelli, Sesto San Giovanni
DANZA CONTEMPORANEA GIAPPONESE
Canary Commitiment con Yun Myun Fee
A vision in black con Project Suara
How to undress a heart con Masako Yasumoto / Hiroyuky Miura
I was born con Osamu Jyareo / Misako Tearada
a cura di Kuniaki Ida
produzione Japan Foundation – Tokyo
www.teatrofilodrammatici.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Parigi esplode di mostre: ricognizione dalla capitale culturale dell’Europa

Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…

23 Dicembre 2024 17:59
  • Mercato

Dentro l’asta. Il vestito rosso di Domenico Gnoli

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

23 Dicembre 2024 17:42
  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05
  • Progetti e iniziative

Venezia, alle Procuratie Vecchie una mostra per esplorare il potenziale umano

Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…

23 Dicembre 2024 10:05
  • Mostre

Francisco Tropa, il desiderio dell’arte: la mostra al Museo Nazionale di Monaco

Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…

23 Dicembre 2024 9:05