Geometrie Variabili per la XIV edizione di Fabbrica Europa, che ha aperto i battenti il 28 aprile a Firenze. Segnata da una grande presenza di artisti stranieri, Fabbrica Europa quest’anno dà prova del fatto che la rete europea e transeuropea che interessa la direzione artistica si è consolidata come un centro attivo e attento alla contemporaneità. Il festival, che ha come suo centro nevralgico la Stazione Leopolda, vedrà avvicendarsi durante tutto il mese di maggio artisti affermati affiancati da molti esordienti, accomunati fra loro da una riflessione sul proprio ruolo di artisti, accompagnata spesso da un impegno civile e sociale, oltre che culturale. Particolarmente rilevante è lo spazio dedicato, per il secondo anno, al Premio Moving_movimento, progetto di residenze coreografiche che sostiene e promuove i giovani della danza italiana contemporanea; durante il festival saranno presentati in prima nazionale gli esiti finali dei progetti selezionati.
L’apertura è affidata a due spettacoli radicali, dal forte impatto emotivo e immaginifico. Al Teatro Cantiere Florida Maria Donata D’Urso, in anteprima, presenta Lapsus, la sua nuova creazione incentrata su una raffinata indagine del corpo come mappa controversa e della pelle come superficie di relazione con lo spazio circostante. I primi di maggio, invece, Romeo Castellucci e la Societas Raffaello Sanzio, inaugureranno il festival con Hey Girl!, un lavoro sul movimento e sul gesto privo di contenuto, la cui unica morale è l’attenzione a una forma di nudità psichica. Nessun riferimento culturale, iconografico o filosofico, ma solo gesti, svuotati o perduti, deposti come gusci vuoti.
Il panorama teatrale è affidato completamente ad artisti italiani attraverso quattro spettacoli che mettono in scena tre testi emblematici del novecento ed un grande classico: Fortebraccio Teatro presenta Ubu incatenato, la Compagnia Laboratorio di Pontedera le ultime repliche di Aspettando Godot con la regia di Roberto Bacci, EgumTeatro affronta per la prima volta Sarah Kane, con la prima nazionale di Dannati, e il Teatro Minimo che mette in scena un Amleto riadattato a soliloquio. Nella sezione danza troviamo, invece, grandi nomi internazionali. La coreografa belga Michèle Anne De Mey riallestisce la sua celebre Sinfonia Eroic, mentre la canadese Louise Lecavalier, figura emblematica della danza contemporanea, è protagonista di una serata composta da tre pièce.
Dalla Danimarca Next Zone presenta in prima nazionale Cinematic Movies # 3 – Cartoons. Di diverso impatto è l’anteprima di …it’s only a rehearsal della Compagnia norvegese Zero Visibilità. E ancora: la Compagnia italo-francese Silenda, l’importante progetto Brothers Karamazov, in prima nazionale per la regia della coreografa slovena Mateja Bučar e la prima assoluta di Daphnis et Chloé, la nuova creazione di Lucinda Childs per MaggioDanza. Molto spazio anche alla danza italiana con: Rami, Come Quando Fuori Piove, la nuova creazione di Giorgio Rossi, Karahunge – Voci di Basalto, e i giovani danzatori della terza edizione del già citato progetto Moving_movimento: Bava di Giulia Mureddu; Over di Luca Nava; Verso la luce di Leonardo Diana; Tracce verso il nulla di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci.
Ma l’ampio cartellone non dimentica la musica con: Alexander Balanescu, Sara Tavares, Peter Brötzmann e Joe McPhee “+2” , e i City Mix .
Infine alla Stazione Leopolda è visibile per tutta la durata del festival, l’installazione di Massimo Barzagli: Save our flowers, al cui interno Luisa Cortesi presenterà in prima nazionale la performance Il braccio nella manica.
jacopo lanteri
arteatro è una rubrica a cura di piersandra di matteo
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Grandissima la societas!!vera arte altro che nomuncoli del contemporaneo.....................