L’immaginario lynchiano mescolato a una certa morbosità carrolliana
sono gli elementi distintivi del lavoro di
Mala Kline, coreografa e studiosa di
filosofia slovena che ha presentato in anteprima al
Festival Omissis 9,
organizzato da Mattatoio Scenico,
Début
In Memory of Coming.
Si tratta di un evento scenico costruito come un rimando
meta-teatrale di un’attrice che dimentica la sua parte e, in uno stato d’ansia crescente,
vacilla fra la vita e la morte. Muore e risorge, muore e risorge innumerevoli
volte, cambia pelle e pelliccia, sviene e si rialza, interpreta il destino
dell’umanità costretta in un limbo. Le quinte divengono luogo di un limite,
confine fra ora e l’altrove, che catapulta lo spettatore in una visione
misticheggiante sul futuro, aprendo le porte ad allucinazioni fondate sulla ricorsività
ciclica del nesso vita-morte.
Il gruppo polacco
Suka Off con
Red Dragon propone una performance dai
tratti
post-human.
La scena è, infatti, abitata da un essere in procinto di mutare pelle, divenuta
membrana sintetica, copertura polimerica di cui il performer si libera nel
corso dell’azione, tale da metamorfosare lo spazio in cui si sperimenta una
possibilità di quel
ménage che s’istituisce fra corpo umano, nuove tecnologie e alterità.
Sogni predigeriti, sessualità confezionata, amore in
scatola, violenza impacchettata e adolescenze clonate sono gli ingredienti del
Primo
Gusto di gelato Macadamia Nut Brittle, servito dal duo
Ricci/Forte. Le squallide storie, vomitate
senza pudore, traballano fra la tragedia, la comicità e a tratti il disgusto,
fusi in un’alta tensione e un ritmo incalzante, che rendono lo spettacolo
brutalmente vivo, denso, emozionante.
Thru Hate & Anger, progetto che coinvolge
Res_Et/Lyno-leum/Tokyo/Paolo
Fagiolo, è la
summa di un connubio multidisciplinare che unisce video, musica elettronica e computer
grafica, assieme alla voce e alla presenza dell’attore che narra la storia di
un reietto e di una bambina.
Degna d’attenzione la performance della formazione
italiana
Plumes Dans la Tête, che indaga il momento che precede ogni nascita, reale o
ideologica. Ne
La Quiescenza del Seme Silvia Costa, fondatrice del gruppo insieme al
musicista Lorenzo Tomio, interpreta una
condizione “essenziale” della vita in potenza che lotta per sopravvivere all’interno
di una vasca incubatrice, nell’attesa di divenire esistenza. Attraverso una
discesa in una sorta di liquido amniotico, il continuo mostrarsi e celarsi
dell’esistente porta lo spettatore a compiere un’esperienza sensoriale,
portandolo a sostare in un prima dell’accadere vero e proprio dell’azione
scenica.
Ripercorrendo l’atmosfera di
Chris Cunningham in
Flex e la fotografia surrealista di
Eugène
Atget, la
compagnia
Sineglossa presenta
Remember Me, compenetrazione e fusione del maschile e del femminile
mediante giochi di riflessi, vetri, specchi e voci. Lo spettatore, obbligato a
spiare all’interno di una fessura scenica mediata da una serie di vetri,
diviene un voyeur catapultato in un universo passato, consunto ma al contempo
estremamente contemporaneo.
È bello vivere liberi! nasce dalla necessità di
restituire un’identità partigiana gioiosa, vivace e piena di speranza a coloro
che ne hanno sentito parlare solo dai testi scolastici.
Marta Cuscunà s’ispira alla biografia di Ondina
Peteani, partigiana deportata ad Auschwitz, per inscenare un progetto di teatro
sociale con cinque burattini e un pupazzo. La sua interpretazione semplice e
squillante l’ha portata alla vincita del Premio Scenario 2009.