100 sculture in passerella: “A Storm Is Blowing From Paradise”, la mostra personale di Oscar Murillo alla Scuola Grande della Misericordia di Venezia (qui la nostra recensione) chiude con una performance che mette in dialogo arte e moda, con uno sguardo alla creatività emergente dal territorio. Concepite da Murillo per il progetto Arepas y Tamales, le sculture indossabili saranno infatti accompagnate nello show da una serie di creazioni commissionate agli studenti delle scuole di moda veneziane e non solo. E a completare il programma della giornata di chiusura, anche performance, sound art, musica dal vivo e un DJ set a cura di Manuka Honey, oltre a una nuova installazione dell’artisa di origini colombiane e co-vincitore dell’edizione 2019 del Turner Prize.
La sfilata avrĂ luogo nello spazio di mostra, all’interno dell’ultima installazione realizzata da Murillo e composta da una sequenza di tele nere della serie Institute of Reconciliation (2013 – in corso): nel medesimo spazio prenderĂ vita la performance Industrial Park. Questa esibizione dal vivo, portata in scena per la prima volta nel 2019 e rappresentata in vari contesti, vede una sequenza di performers esibirsi nella lettura di brani scelti da “Parque Industrial: romance proletario”, romanzo scritto nel 1933 dall’autrice brasiliana PatrĂcia GalvĂŁo, incentrato sui temi della povertĂ , dei pregiudizi razziali, dello sfruttamento e dell’organizzazione politica della collettivitĂ . Gli estratti del libro si alterneranno a parole e frasi tratte della serie di Murillo Flight Drawings, completando la sfilata con una stratificazione di elementi performativi.
Nato nel 1986 a La Paila, Colombia, con una già lunga carriera espositiva alle spalle – tra le altre manifestazioni internazionali, la Sharjah Biennial del 2017 e la 56ma Biennale d’arte di Venezia – Murillo ha sviluppato la sua ricerca in maniera trasversale, indagando, tra l’altro, le strutture postcoloniali e del potere, spesso in collaborazione con giovani studenti. Dal 2013, con il progetto Frequencies, Murillo ha avuto modo di lavorare con le scuole di tutto il mondo, dal Brasile alla Cina, dall’Italia al Giappone, dal Kenya al Sud Africa, dalla Stati Uniti alla Turchia, invitando gli studenti a intervenire su pezzi di tela grezza posizionati sui propri banchi. A oggi, sono più di 100mila gli studenti coinvolti, principalmente dai 10 ai 16 anni, e le tele realizzate vanno a comporre un archivio in crescita.
Su una direttiva simile procede anche il progetto “Arepas y Tamales”, per il quale sono stati creati 100 abiti scultorei che oggi attraverseranno la passerella. L’artista, tramite una open call, ha quindi invitato gli studenti delle scuole di moda veneziane e di tutto il mondo a co-creare gli accessori e gli indumenti che sfileranno assieme alle opere.
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertĂ . La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…