Acrobazie fisiche, ginniche ma anche mentali, concettuali, verbali, per un dialogo tra linguaggi diversi, dalla danza aerea alla coammedia dell’arte, dal canto lirico a quello gregoriano, passando per la parola in free style, senza dimenticare l’arte visiva e il cinema. Agli Acrobati del corpo e della psiche, alla loro capacità di fare della condizione di bilico una categoria dell’immaginazione ma anche delle relazioni sociali, è dedicata la nuova edizione speciale del Festival Maravee Circus, che torna dal 27 giugno 2024, con un programma diffuso tra vari luoghi del Friuli-Venezia Giulia.
Ideata e diretta da Sabrina Zannier, prodotta da Maravee Projects-Associazione culturale Maravee con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il contributo e il partenariato dei Comuni di Montereale Valcellina e Gemona del Friuli, il partenariato di Ortoteatro, Comunità Collinare del Friuli, Teatro Club Udine, l’edizione 2024 porterà in scena le opere di artisti provenienti dall’ambito teatrale, circense, ginnico-coreutico, canoro, dall’arte visiva e dal cinema.
Ideato nel 2002 dalla giornalista, critica e curatrice indipendente Sabrina Zannier con l’intento di portare l’arte contemporanea a un vasto pubblico attraverso la messa in scena emozionale di discipline diverse, il Festival si è da subito prefisso lo scopo di accendere i riflettori su siti di grande pregio storico del Friuli Venezia Giulia. Per valorizzare e riportare in vita luoghi pubblici e privati dismesse o ancora in uso, ma poco frequentati.
Tra i vari spazi interessati, tra castelli storici, ville pubbliche, chiostri, parchi scientifici e tecnologici, musei, Villa Ottelio- Savorgnan sul lungofiume Stella ad Ariis di Rivignano e la torre del Museo CID di Torviscosa che, chiusa dagli anni ’60, quand’era lo studio di Marinotti, fondatore della SNIA Viscosa, è stata restaurata appositamente per Maravee nel 2007.
Si è andato così sviluppando un complesso format curatoriale che di anno in anno produce mostre, spettacoli, performance, concerti e sfilate in diverse sedi, da Udine, Pordenone, Trieste alla Slovenia, grazie alle numerose collaborazioni fondate sul principio della rete territoriale. Ha complessivamente coinvolto 380 artisti, tra cui ricordiamo ORLAN, Nobuyoshi Araki, David LaChapelle, Carole Feuerman, Nicolai Lilin, Bertozzi & Casoni, Hiroyuki Masuyama, Aldo Cibic, Kiki Van Eijk, Olivo Barbieri, Yasumasa Morimura, Hema Upadhyay, Willy Verginer, Mustafa Sabbagh, Cindy Sherman, Drusilla Foer e i compianti Bigas Luna e Getulio Alviani con la sua collezione internazionale di artisti dell’Arte Cinetica e Programmata.
Chiamati a collaborare in insoliti intrecci narrativi e visivi, gli autori daranno vita a quattro diversi spettacoli tra giugno e luglio e a una mostra visitabile fino a fine settembre. Il viaggio sarà scandito da quattro appuntamenti, in un percorso storico, architettonico e naturalistico alla scoperta delle suggestioni del territorio, dalla splendida architettura industriale dell’ex Centrale idroelettrica di Malnisio alla magica apparizione dei castelli della zona collinare – Susans, Gemona e Colloredo.
L’evento di apertura si terrà il 27 giugno, alle 21, al Museo ex Centrale Idroelettrica A Pitter di Malnisio, con lo spettacolo itinerante e su palco intitolato AcrobaticaMente – con Claudia Contin Arlecchino, Ensemble Armonia, Laura Menegon ed Elisa Grillo (acrobate di Tumblerart), e con la mostra di scultura, pittura, video e cortometraggio intitolata In bilico. Aperta fino al 29 settembre, presenta le opere di Willy Verginer, Christian Verginer, Mauro Fornasier, Debora Vrizzi e Cabiria Lizzi.
AcrobaticaMente/In bilico è l’articolato evento che apre il Festival all’insegna della combinabilità e dell’empatia. «Qui le acrobazie si fanno sottili, mentali ed emotive, tendendo il filo dell’equilibrio tra uomo, natura e relazioni sociali. In bilico è un tuffo nelle acrobazie del quotidiano, dove figure umane metamorfiche trasudano clorofilla, tiglio e abete; il funzionamento simbolico di oggetti domestici esplora la relazione tra corpo femminile e potere, che piega, drizza e raddrizza; e il sottile equilibrio tra esperienza reale e onirica si versa sul fronte maschile del disagio e della rinascita», spiegano gli organizzatori.
Spin off del Festival, un altro appuntamento prodotto da Maravee: Anima UNESCO si terrà sabato, 29 giugno, alle 17 nel giardino del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, nell’ambito del più ampio progetto CREAttivo – Cammino per l’UNESCO. Con il reading teatrale di Massimo Somaglino e lo spettacolo coreutico di e con Erica Modotti, Luca Marchi, Stefania Pisapia, Luka Vodopivec, Giulia Sonego e il coordinamento artistico di Elisabetta Ceron di ADEB, l’intreccio fra parola attoriale, gestualità coreutica e musica, si lega alla narrazione concettuale del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nello specifico, Anima UNESCO unirà i siti UNESCO del Friuli-Venezia Giulia e quelli della Slovenia suddividendoli in due atti per appartenenza contenutistica e non territoriale: il primo dedicato ai Siti Naturali, il secondo ai Siti Culturali.
Si prosegue quindi con la programmazione di Maravee Circus il 4 luglio, alle ore 21:30, al Parco del Castello di Susans di Majano, con lo spettacolo Corpo & Psiche in pista. Con drammaturgia e regia di Sabrina Zannier, il Castello di Susans si trasforma nella ricca dimora abitata dalla nobile famiglia Castellano, che da quattro secoli si dibatte tra acrobazie sociali e familiari alla costante ricerca di un equilibrio quotidiano. Trasfigurata in un’insolita “pista circense”, la villa è terreno di gara fra i due rami femminili della stessa famiglia.
Corpo, interpretata da Serena Di Blasio, è votata al virtuosismo ginnico-artistico, alla perseveranza dell’allenamento fisico, che conduce alla libertà del corpo svincolato. La cugina Psiche (Nicoletta Oscuro) è tesa al virtuosismo concettuale che dà voce al pensiero ingarbugliato fra salti e capriole. Nei loro animati dialoghi, tesi sul filo performativo del corpo – con l’apparizione degli atleti e il numero delle Svincolate (Compagnia Lineadaria) – e della psiche, con l’apparizione degli intellettuali e il numero del Garbuglio (Compagnia Tumblerart), entra in scena Connesso (Pietro Macdonald), figlio di Psiche e nipote di Corpo, ultimo rampollo della famiglia che cerca di risolvere la diatriba, anche con l’aiuto di Lirico (Andrea Piazza) e del rapper Libero (Dj Tubet). La gara si stempera in una competizione generazionale. Chi sarà il vincitore?
L’11 luglio alle ore 20:30, con replica alle 22, al Parco del Castello di Gemona del Friuli, lo spettacolo Circus Park, di e con Domenico Lannutti, trasfigurerà il parco del Castello di Gemona in un circo itinerante nei giardini del maniero ma anche nei meandri della mente quotidiana. Attraverso la comicità del circo contemporaneo, “l’Imbonitore folle” Domenico Lannutti e gli acrobati Gaby Corbo, Alessandra Ricci e Alessandro Zanutto insceneranno una straordinaria verità di imprevisti, seccature, tensioni, equilibrismi. «Circus Park è uno spettacolo a stazioni, di partenza, arrivo e ripartenza,In cui la comicità e il circo contemporaneo parlano della ricerca dell’equilibrio nel disequilibrio che innerva la vita quotidiana di ognuno di noi».
Infine, il 18 luglio alle ore 21:30, lo spettacolo Scarpone della pace, di e con Claudia Contin Arlecchino, chiude il Festival al Castello di Colloredo con le Acrobazie dell’anima inscenando l’altra faccia della stessa medaglia, ossia quella ricerca di equilibrio quotidiano che dal corpo alla psiche si catapulta anche nell’anima.
«Versandosi ancora nella pluralità identitaria, quindi incarnando su se stessa diversi personaggi, qui Contin Arlecchino inscena le acrobazie dell’anima nella tensione all’armonia e all’unione dei popoli, elevando il pensiero artistico a via privilegiata per sconfiggere ogni conflitto. È il poema toccante ma simpatico di Ada, una nonna bambina che assieme al trisavolo Cenci attraversa le guerre e le persone in cerca di segni di pace. È un equilibrismo di anime che raccontano e s’interrogano. Gli amici della storia del Novecento consegnano all’acuta ingenuità della piccola Ada la testimonianza dei loro sguardi puliti. I pensieri di Ungaretti, Schiele, Lorca, Benjamin, Artaud diventano i giochi con cui questa bimba Arlecchino racconta alle genti del futuro la Pace degli Eterni Fanciulli».
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