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Sullo snowboard, oltre i generi: la perfomance di Mara Oscar Cassiani online, per Centrale Fies
Arti performative
di redazione
Andare oltre è un movimento che fanno i corpi quando sono condotti da alcuni pensieri fuori formato, ancora meglio se con uno strumento adatto a “scivolare”, come degli sci o una tavola da snowboard. E così sembra piuttosto naturale, fluida, la prosecuzione di XL nel continente dell’internet. Il format, originariamente pensato per i 40 del Festival Drodesera e i 20 di Centrale Fies, si sposta infatti online e, in due date, martedì 1 e venerdì 11 dicembre, ospiterà Bondone, performance dell’artista post-mediale Mara Oscar Cassiani che, presentata in anteprima per Centrale Fies, «ibrida le tradizioni trentine e i folclori della rete, attingendo da un panorama culturale che spazia dalle comunità snowboard ai video game fantasy», spiegano dall’organizzazione. Il progetto è il quarto e ultimo appuntamento di INBTWN – In Between programma curato da Claudia D’Alonzo che, in questa occasione, ha seguito il processo di ricerca dell’artista, per restituirlo in due momenti e formati.
Nella prima parte, a partire dal 19 novembre, sul sito inbtwn.it troverà spazio tutta la ricerca di Mara Oscar Cassiani, per tutta la durata del progetto, così da accompagnare gli utenti alla scoperta della fase successiva. Nella performance, infatti, l’atlante di simboli costruito fino a quel momento entrerà in dialogo con il corpo dell’artista. La performance sarà trasmessa in streaming l’1dicembre sul sito di INBTWN facendo immergere il pubblico nell’ immaginario visivo dell’artista. A chiusura del progetto e della rassegna seguirà un talk con Mara Oscar Cassiani, con la curatrice Claudia D’Alonzo, e con Maria Paola Zedda, curatrice e co-direttrice di Nao Performing Festival.
Bondone: superando i confini tra i generi con una tavola da snowboard
In Bondone, Mara Oscar Cassiani si approprierà di immaginari collettivi, riti e retaggi del dionisiaco nel contemporaneo per decostruire i ruoli e i confini del genere.
Meta per sciatori e snowboarder, il Bondone è un monte del Trentino occidentale che caratterizza parte del territorio nel quale è situata la Centrale Fies. In questo spazio deputato alla pratica sportiva, Mara Oscar Cassiani travalica i confini non detti assegnati al genere, solcando le piste da sci con un surf snow, uno snowboard largo da neve bagnata e senza lamine, che sul ghiaccio richiede una tecnica considerata troppo faticosa per il genere femminile. «Partendo così da un fatto biografico e seguendo le vicende dei potenti avatar androgini del gaming, l’artista immagina una simbologia e un allenamento rituale appropriativo in concomitanza dell’arrivo dei riti stagionali invernali», continuano dall’organizzazione.
Il progetto si sviluppa a partire dalla partecipazione dell’artista all’edizione 2019 di Trentino Brand Ne, progetto annuale di Fies, che la vedrà tra le protagoniste anche quest’anno, a cura di Elisa Di Liberato e Virginia Sommadossi per Centrale Fies e Fies Core, dedicato alla costruzione di modi non convenzionali di raccontare il territorio trentino. In quell’occasione Cassiani ha lavorato con un gruppo di giovani sulla tradizione legata ai Krampus, individuando in queste figure del folklore trentino la rinascita di una relazione tra riti stagionali e personaggi femminili, avatar, presente nel passato ma andata persa in molte feste e tradizioni popolari.
«I Krampus, demoni servi di San Nicola sono inferociti, violenti e selvaggi nelle loro scorribande in giro per i paesi, durante le sfilate dissipano le forze accumulate durante tutto il resto dell’anno. Le Krampe (femminile di Krampus) a propria volta, possono oltrepassare il limite del quotidiano attraverso una notte di scorribande aka rave. In una visione dinamica, etnografica, in cui i rituali si stanno evolvendo, il rituale Krampus, non si sta solo mescolando con le nuove forme del Fantasy, ma sta iniziando, forse anche grazie ad esso, ad essere colonizzato da altri generi», ha spiegato l’artista.
Da queste esperienze intorno al territorio di Centrale Fies e alle tradizioni vecchie e nuove che lo attraversano, nasce l’idea di un lavoro tra performance e arti visive sulla forza fisica, la potenza dei corpi e la violenza in una prospettiva di genere. Dallo sport praticato tra le nevi del trentino agli avatar delle donne guerriere dei video game, l’artista indaga le rappresentazioni, i rituali e i codici visivi delle culture tradizionali e li confronta con le iconografie della rete e delle culture postmediali.