Klub Taiga – Dear darkness è un dispositivo visivo ibrido, multiforme e stratificato. Uno spettacolo che è difficile definire semplicemente teatrale, perché la musica live e le sofisticate alterazioni illuminotecniche, lo rendono uno spazio in cui perdersi tra suggestioni psicadeliche, atmosfere dark, narrazioni poetiche e criptate, e travolgenti pattern sonori. Corpi di luce emergono dall’oscurità in un’ipotetico Klub. Si muovono danzando seguendo una drammaturgia polifonica in un salotto dal sapore mediorientale tra tappeti, tessuti, lampade retrò, abiti, strumenti e consolle musicali. Presenze spettrali e dionisiache che confondono e avvolgono lo spettatore, che vorrebbe danzare insieme a loro. E che originariamente, in epoca precovid, quando lo spettacolo è stato pensato da Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, fondatrici del gruppo romano Industria Indipendente, avrebbe dovuto essere sul palco insieme agli attori e ai musicisti. Cosa impensabile ora a causa del distanziamento sociale, come ha ricordato l’artista e filmmaker Rä di Martino che ha presentato a “Futuro Fantastico“, l’edizione in corso del Festival di Santarcangelo, il film da lei diretto sullo spettacolo stesso, in scena al festival negli stessi giorni.
Con “Futuro Fantastico (II movimento). Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne”, si celebra il cinquantesimo anno di attività del festival. Un’edizione ricca, con la direzione artistica di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò di Motus, che hanno selezionato produzioni e progetti caratterizzati da forme mutanti, o meglio dalla “mutaforma”, neologismo derivato dall’inglese shapeshifter, che indica la possibilità per gli esseri viventi di mutare e trasformarsi in altre specie. Trasformazioni che creano gemmazioni inaspettate, come testimonia la programmazione del festival, negli spettacoli proposti, negli appuntamenti musicali e cinematografici, e nei progetti speciali, che in modo tentacolare occupano molteplici spazi cittadini, tra cui lo stadio, le rive del fiume Marecchia e il campo dei Mutoid Waste Company.
Klub Taiga – Dear darkness ha assunto una propria “mutaforma” nel film di Rä di Martino, presentato in anteprima nazionale al festival. “Non ho realizzato un film di documentazione, ho preferito mostrare il mio punto di vista sullo spettacolo” ha dichiarato l’artista al Supercinema di Santarcangelo. E ha aggiunto “Ringrazio Erika Z. Galli e Martina Ruggeri per avermi invitato a lavorare su un materiale già esistente. È la prima volta che mi accade di lavorare su un progetto che non è mio. Il film è una restituzione assolutamente soggettiva dello spettacolo, la memoria del mio vissuto sul palco insieme a loro, quando lo spettacolo era ancora in progress. Non ho rispettato lo sviluppo temporale delle azioni degli attori e dei musicisti, attraverso il montaggio ho ricreato una diversa drammaturgia e temporalità, che segue il ritmo dei miei ricordi”.
Il film restituisce l’unicità dello spettacolo, che può far ricordare le performance deliranti e straordinarie dei primi CCCP. Permette inoltre allo spettatore di avvicinarsi e di vedere meglio frammenti di quello che accade in scena e di apprezzare ulteriormente l’avvolgente soundscape (è in uscita un disco ad ottobre), perché nell’interzona visionaria e magmatica del Klug Taiga, tutto è sospeso, attori e musicisti sono parte di un corpo in divenire, che stordisce e confonde.
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Attori e musicisti che non ti sei degnato neanche di nominare.