Mancano pochi giorni, ormai, all’entrata in scena ufficiale di questa attesissima estate e dovremo aspettare giusto un paio di settimane in più per la riapertura delle porte di Centrale Fies che, in realtà, non sono mai state chiuse. Tenendo fede alla sua funzione legata alla trasformazione e trasmissione di energia, la centrale idroelettrica del primo Novecento, situata nei pressi di Dro, in provincia di Trento, ha messo in azione i suoi meccanismi durante tutto l’anno, per lavorare alla preparazione del programma che, dal 30 giugno a fine settembre 2023, mostrerà gli esiti delle ricerche sui linguaggi delle arti performative, condotte nei mesi scorsi.
«Alla base delle programmazioni pubbliche che negli anni hanno seguito e contribuito a creare il cambiamento nelle Arti Performative, c’è un preciso progetto di sostegno al mondo dell’arte contemporanea, basato sulla cura, sull’accompagnamento e sulla creazione di spazi di libertà radicali, che hanno dato origine a collaborazioni uniche e potenti», ha affermato Dino Sommadossi, Direttore di Centrale Fies. «Un tempo lungo e intenso dedicato agli amori, agli intrecci e ai conflitti che hanno toccato il territorio, gli immaginari e le persone, divenendo espressione stessa di tutti questi elementi, abitandoli e facendosi abitare».
L’idea, insomma, è creare una infrastruttura diffusa, tanto nei tempi e negli spazi che nei concetti e nelle potenzialità, più che una struttura stabile. «Attraverso public programme, open call, free school, residenze artistiche, il centro di ricerca ha innescato un movimento simbiotico, performante e profondamente legato al territorio e all’altrove», ha commentato Barbara Boninsegna, Direttrice Artistica e founder di Centrale Fies. «Un altrove inteso sia come “fuori” che come “alterità”, un altrove senza il quale niente di quello che da Centrale Fies viene coltivato, prodotto e divulgato avrebbe senso. Nel 2020 Centrale Fies ha cambiato paradigma, la formula festival ha lasciato sempre più spazio a momenti di condivisione e aperture pubbliche degli esiti della ricerca».
La programmazione aprirà il 29 giugno, con The Naked Word (30 giugno – 24 settembre) mostra collettiva di natura performativa con Marco Giordano, Jota Mombaça, Tarek Lakhrissi, Florin Flueras, Alina Popa, a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna, che prosegue il ciclo di esposizioni che Centrale Fies dedica alla relazione tra gli oggetti e le loro attivazioni.
Le opere in mostra diventeranno oggetto o soggetto delle perfomance all’interno della programmazione di Live Works Fellows (30 giugno – 2 luglio) a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi. Durante questo primo weekend saranno presenti Bassem Saad and Sanja Grozdanić, Yoojin Lee, Eoghan Ryan, Alice Giuliani and Camilla Strandhagen, Teo Ala-Ruona and Artor Jesus Inkerö, Thalia Pigier, Endi Tupja.
Per il secondo anno Centrale Fies presenterà la AGITU IDEO GUDETA fellowship, assieme a Razzismo Brutta Storia e Black History Month of Florence, con l’artista selezionata lo scorso anno, Soukaina Abrour. La fellowship – pensata come a una affirmative action- vede la sociologa e curatrice Mackda Ghebremariam Tesfaù e il curatore e attivista Justin Randolph Thompson, affiancare la board curatoriale di Centrale Fies.
In questa nuova edizione di Live Works, sarà possibile assistere ai progetti realizzati dai Fellows nel corso di un anno di ricerca sviluppata sia a distanza che in residenza a Centrale Fies. Come ogni anno i Fellows saranno accompagnati da Guest Artists: Harald Beharie, Rabih Mroué, Lina Majdalanie & Mazen Kerbaj, Nkisi. Durante il weekend si terranno anche talk e poetry reading all’interno della Live Works free school of performance, Sinthujan Varatharajah, Francesca De Rosa, Lola Olufemi, aperte al pubblico su prenotazione. Un momento di espansione della programmazione in cui non solo il pubblico ma l’istituzione stessa ha occasione di apprendere nuovi saperi, criticità e modalità lavorative.
Per il terzo anno di seguito Centrale Fies ospita apap Feminist Futures (14 – 16 luglio), a cura di Barbara Boninsegna con Filippo Andreatta, artista e curatore. Il programma include un’ampia selezione di performance e installazioni ma anche dibattiti e incontri tenuti da artiste e artisti internazionali prodotti e sostenuti dalla rete apap come Selma Selman, Florin Flueras, Milla Koistinen, Chiara Bersani, Stina Fors, Thais Di Marco, Hatis Noit. Torna quest’anno il club musicale-performativo negli spazi di Fies con artiste donne e movimenti Queer come Witch Club Satan, Marina Herlop e Rifugio Amore. Durante le tre giorni, legata alla visione della programmazione performativa e da quest’anno aperta al pubblico, avrà luogo la Feminist Futures School, con Mihaela Drăgan, Sara Marchesi, Muna Mussie, Chiara Bersani.
La programmazione prosegue con Enduring Love (21 – 23 settembre) a cura di Barbara Boninsegna con coreografe, registi, compagnie, perfomer, danzatori che hanno coltivato negli anni con Centrale Fies un legame speciale fatto di sostegno reciproco, fiducia, rischio, amore. Un amore eccezionalmente duraturo quello con OHT, Sotterraneo, Sergi Casero Nieto, Marco D’Agostin, Mali Weil, Collettivo Cinetico, Anagoor, Alessandro Sciarroni, Giulia Crispiani, Emilia Verginelli.
Infine, da quest’anno Centrale Fies adotta una nuova formula per l’ingresso alle performance: “Come as you are, pay what you want”. Vieni e decidi tu quanto pagare lo spettacolo che vuoi vedere scegliendo tra tre fasce di prezzo.
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