Daniele Sigalot ha dato vita alla performance WRITERâS BLOCK allâinterno del suo studio di Roma, La Pizzeria, aperto nel 2023 nellâarea industriale di Ostiense. Qui lâautore ha inscenato per 70 minuti il concetto di blocco creativo, esplorando i suoi risvolti linguistici e fisici.
Sigalot, nato proprio a Roma, nel 1976, utilizza il mezzo della teatralitĂ attraverso la sua funzione âbiologicaâ, per riflettere sullâesistenza intrappolata in una performance senza fine. Lâartista si presenta al pubblico con un rigoroso ascetismo e unâironia provocatoria, tratti distintivi della sua intera produzione. Ă un confronto che, dal mondo esterno, conduce a uno spazio recondito, dove lâartista sceglie di manifestarsi senza mai svelarsi.
Sigalot, infatti, personifica un autore la cui identitĂ rimane indecifrabile, uno scrittore come portavoce degli artisti. Il volto è coperto da un casco di fogli accartocciati che sembrano di carta ma, invece, sono di metallo. Ed è qui che si cela il rischio dellâinsuccesso, il timore dello sbaglio, il carico dellâerrore, attraverso un paradosso percettivo che sembra trattare di âleggerezzaâ e, invece, possiede un peso ben preciso. Il rimando, in questo caso, è a alla sua opera Master of Mistakes, una scultura monumentale dalla forma di una gigantesca palla di carta accartocciata, simbolo degli errori accumulati nel tempo, giĂ esposta in diverse sedi, tra cui la Galleria Nazionale dâArte Moderna e Contemporanea di Roma e lâAeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.
Lâautore, alienato, seduto al tavolo di una stanza mentale, muove ritmicamente le mani secondo le posizioni tipiche di un âpensatoreâ, richiamando citazioni storico-artistiche. La dimensione domestica è evocata da accessori familiari come un cimelio, dalle fotografie personali agli oggetti dâarredamento vintage. Si susseguono altri elementi chiave che costellano la performance come in un rebus. A rappresentare lâintuizione è una lampadina disegnata a pixel sul tappeto, che attribuisce tono paradossale e sarcastico al contesto ricreato.
Lo stato emotivo del personaggio è riflesso lungo le pareti, attraverso la ripetizione ossessiva, quasi pubblicitaria, della parola âpressureâ. Tuttâintorno, sul pavimento, si sovrappongono frammenti di carta-alluminio, come astrazioni di una composizione pittorica nella quale aleggia un senso indeterminato di presenza-assenza che ci porta a riflettere sul tempo, una misura confinata in un orologio che scandisce i minuti in cui lâautore percepisce di essere osservato ma non sapendo da chi, momenti in cui è consapevole che giungerĂ a unâidea, ma non conoscendo quale.
Lâazione di Sigalot incarna la forza di una contemporaneitĂ capace di suscitare, attraverso una dimensione performativa, riflessioni profonde e inaspettate nel pubblico.
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