-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il corpo mutaforma: anticipazioni dal Santarcangelo Festival 2021
Arti performative
di redazione
Esseri compositi, addirittura ibridi, tra zoologia e protesi meccaniche, seducenti nei movimenti, nelle espressioni di un corpo che diventa propriamente linguaggio: di meduse, cyborg e specie compagne racconterà “Futuro Fantastico (II Movimento)”, ultimo atto del 50mo anniversario di Santarcangelo Festival, che chiude il ciclo curatoriale di MOTUS (Enrico Casagrande e Daniela Nicolò). Dal 2022 toccherà infatti a Tomasz Kirenczuk, curatore, attivista, drammaturgo e critico teatrale.
Ma per il momento, dall’8 al 18 luglio 2021, la manifestazione italiana più longeva dedicata alle diverse espressioni dell’arte performativa ritorna in presenza, dopo una programmazione ripensata a causa dell’emergenza pandemica e dilatata nell’arco degli ultimi mesi. Ma non ogni male nuoce e così proprio dalla capacità di adattamento – materia di biologia, certo, ma anche po’ magica – prende ispirazione questa edizione 2021, che si proporrà come «irrequieta e mutaforme», spiegano gli organizzatori, per incarnare lo spirito del Festival, «per sua natura in transizione, scambio e ibridazione continua».
«Abbiamo scelto l’aggettivo “mutaforme” per i 50anni di un Festival che rinasce sempre dalle proprie ceneri come araba fenice, restando connesso in modo tentacolare alle sfaccettature del presente», dichiara la direzione artistica. «I romanzi della scrittrice nigeriana Nnedi Okorafor, abitati da creature ibride metà umane e metà meduse – letti voracemente durante il lockdown – ci hanno poi sospinto a mettere al centro il tema dell’interdipendenza. Pensiamoci come specie compagne (companion species), citando Donna Haraway, perché non c’è stata evoluzione biologica separata fra umani e animali, ma un processo di coabitazione. Il virus del resto è una zoonosi: rende manifesto il contagio come condizione della vita tutta e ci dice che non siamo autosufficienti. Anche un’istituzione culturale come il Festival ha allora bisogno di ripensarsi e rinsaldare il suo legame con il terreno/territorio domandandosi: come convivere paritariamente? How To Be Together è il titolo del più utopico e spericolato progetto che quest’anno proveremo a realizzare».
Santarcangelo Festival 2021: highlights dal programma
Insomma, un luglio in cui immergersi nelle contaminazioni, per aprirsi ai processi partecipativi e alle influenze culturalmente e geograficamente lontane, dalla piazza al paesaggio. Ancora in via di “definizione” il programma, che sarà articolato in capitoli tematici, come “Bestiari Fantastici”, che accoglierà importanti artiste provenienti per lo più da America Latina, Africa e Asia, tra cui la coreografa e ricercatrice messicana Amanda Piña, la performer brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha, l’artista ghanese transgender Va-Bene Elikem Fiatsi, con opere sulla crisi climatica e la fine dell’Antropocene.
Il visual di questa edizione è composto da still dal video Signals from future dell’artista taiwanese Betty Apple, prodotte da un programma di intelligenza artificiale che altera il suo volto, incrociandolo con altri visi umani e animali. «Gli scenari distopici delle letture fantascientifiche continuano a sovrapporsi drammaticamente al qui ed ora», ha spiegato Daniela Nicolò. «L’emergenza epidemiologica ci separa in unità competitive, contrapponendo “sani” e “malati”, “abili” e “inabili”, senza riflettere su nuovi modelli eco-sociali, dove al centro c’è la Cura intesa come responsabilità collettiva, che coinvolge indistintamente tutti i corpi. Si diffonde la paura dell’Altro con crescenti fenomeni di Asian Hate nel mondo: per questo siamo ancor più fieri di avere un volto asiatico sul nostro manifesto, trasformato digitalmente perché nuove pratiche collettive di immaginazione, resistenza, rivolta, riparazione e lutto sono inseparabili dalla gestione autonoma delle tecnologie più avanzate».
Per la sezione “Interzone”, assisteremo ai progetti di Romeo Castellucci musicato da Scott Gibbons, a un’anteprima di El Conde de Torrefiel, il collettivo Industria Indipendente con l’artista e regista Rä Di Martino, la cineasta francese Marie Losier e il musicista tedesco Felix Kubin. Nella cornice delle celebrazioni per il centenario della nascita di Fellini, Deflorian / Tagliarini presenteranno a Rimini un’anteprima del lavoro con il cineasta Jacopo Quadri. Completano questa programmazione ibrida i film-maker Zapruder, il gruppo Muta Imago e dalla Svizzera Simon Senn.
Con la sezione “Begin Anywhere” lo sguardo del Festival si dirige sulle giovani generazioni come atto politico di supporto a quella sfera del comparto artistico fortemente colpita dagli effetti della pandemia, con spettacoli e interventi site specific (molti dei quali ultimati durante le residenze a Santarcangelo): Emilia Verginelli, Anna Serlenga & Rabii Brahim / Corps Citoyen; Selamawit Biruk, Paola Stella Minni / Konstantinos Rizos, Gloria Dorliguzzo, Alexia Sarantopoulou con Ondina Quadri, Nova Melancholia, Madalena Reversa, ANKKH, Leonardo Schifino, Call Monica, Panakj Tiwari.
Nell’ambito di “NUOVE ALLEANZE” saranno riuniti i progetti incentrati sui processi di partecipazione che coinvolgono cittadini e comunità, mentre “HTBT How To Be Together” è il progetto di formazione e ricerca, curato da Chiara Organtini, che comporterà la realizzazione di un villaggio temporaneo ecosostenibile, progettato da AMA | Matteo Ascani e realizzato grazie a maestranze e competenze locali.