-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’arte ultramediale di Hiroaki Umeda al Romaeuropa Festival
Arti performative
Hiroaki Umeda (Tokyo, 1977), coreografo e new media performer di fama internazionale, porterà a Roma due performance ultramediali in occasione di Digitalive, la sezione del Romaeuropa Festival che avrà luogo dal 4 al 6 ottobre. Figura di punta dell’avanguardia nipponica, nelle opere che porta in scena si esprime una visione olistica (come ci ha raccontato qui) della performance in cui danza, corpo, musica, video si fondono con il suono, lo spazio e la luce, per dar vita, tra reale e virtuale, ad ambienti immersivi e ipnotici.
Abituato a cambiare e adattare continuamente i suoi lavori, Umeda ha preparato per Digitalive una versione appositamente rielaborata di Intensional Particle, coreografia complessa in cui la danza cede il protagonismo per divenire una componente fluida che si unisce ad immagine e suono. Come ha spiegato nella conferenza stampa alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Roma, in quest’opera le particelle della materia sono interpretate come attive e dinamiche, dotate di una forza intensionale che si esprime parallelamente nei visuals e nella danza di Umeda. Il risultato è un movimento d’insieme, multisensoriale e organico, in cui un susseguirsi di flussi energetici si esprime in maniera olistica allo spettatore.
Median, altra opera legata al mondo microscopico, nasce dall’osservazione del fatto che al di sotto di una certa dimensione non vi sono confini percettibili tra corpi umani e non umani. Come ha raccontato, per Umeda la coreografia non si limita soltanto al corpo umano bensì a qualsiasi cosa capace di movimento. Median è infatti un’esplorazione coreografica dei movimenti delle cellule, delle forme molecolari e della sintesi organica che offre alla vista umana un mondo alieno di movimenti, luci e suoni.
Per costruire le sue opere, Umeda usa software in grado di rilevare ed analizzare i movimenti del corpo umano e addirittura le forze che esprime e che subisce dell’esterno. In questo modo realizza opere in cui la multimedialità diviene interattiva, instaurando una relazione attiva tra il corpo umano e gli elementi multimediali. Per immergersi in questa esperienza, appuntamento al Mattatoio il 5 ottobre alle 22 o il 6 ottobre alle 17.