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Le Alleanze dei Corpi, a Milano un festival che ci invita a superare i confini
Arti performative
Nato nel 2018 nel quartiere di via Padova, a Milano, il festival Le Alleanze dei Corpi è cresciuto come espressione annuale di un progetto che unisce arti performative e partecipazione sociale, trasformando le comunità e gli spazi che lo accolgono. In un’epoca in cui i confini – linguistici, culturali o di genere – si fanno sempre più stretti e divisivi, il festival, curato da Maria Paola Zedda insieme a Francesca Marconi, Barbara Stimoli, Ilenia Caleo e Lavinia Hanay Raja, invita a una riflessione collettiva sulla decolonizzazione degli spazi, intesa come processo di liberazione e apertura verso il “diverso”, il nuovo, l’inconsueto.
L’Orda Magica è il titolo di questa edizione che prende spunto da due potenti immagini: l’orda d’oro, riferimento al movimento politico degli anni Settanta celebrato da Nanni Balestrini e Primo Moroni, e l’ora d’oro, quel momento della giornata caro ai fotografi in cui la luce si fa magica, trasfigurando il mondo in toni aurei e misteriosi. Tra il giorno e la notte, tra il visibile e l’invisibile, il festival si pone come un luogo di passaggio, in cui le arti si incontrano per riscrivere il presente e immaginare il futuro.
Dal 20 al 22 settembre, il focus Transmateria è il cuore pulsante di questa riflessione: uno spazio di incontro tra artistə, studiosə e cittadinanza per esplorare le potenzialità della materia e capovolgere le gerarchie antropocentriche che dominano il nostro pensiero. In questo contesto, la materia diventa strumento politico e poetico, evoca mondi sommersi e possibilità inesplorate.
Il 21 settembre, la giornata dedicata al magico vede tra i protagonisti Valerie Tameu e la sua esplorazione della spiritualità acquatica e del femminismo nero, mentre Amanda Piña recupera l’antica tradizione maya della tessitura per evocare forme di resistenza indigena all’oppressione coloniale. O ancora, The Garden di Enzo Cosimi invita gli over 65 a giocare con i ricordi, creando un giardino simbolico in cui la vecchiaia e l’infanzia si riflettono a vicenda, in un cerchio di vita che si rinnova.
In chiusura del festival, il 28 settembre, si terrà Notte del Mediterraneo: Suoni e accensioni dalla Palestina al mondo, un incontro per riflettere sulle oppressioni e resistenze che attraversano il Mediterraneo, con artisti come Noura Tafeche e Ismael Condoii. Il tutto culminerà in un set musicale di Mai Mai Mai, che porterà i suoni della sua residenza in Palestina, rielaborando registrazioni ambientali in un’atmosfera densa e visionaria.
Le Alleanze dei Corpi si conferma come un rito collettivo, un’occasione per mettere in discussione le strutture che delimitano il nostro mondo. È un invito ad attraversare i confini e a immergersi in un orizzonte dove il corpo diventa territorio di lotta, soglia di trasformazione e poesia vivente. In una Milano che cambia, questo festival ci ricorda che l’arte, come la materia, è in continua evoluzione.