Categorie: Arti performative

L’estate dei festival: Le Alleanze dei Corpi, a Milano e oltre ogni confine

di - 13 Settembre 2023

Le ultime settimane d’estate a settembre sono ricche di festival. Su exibart vi portiamo alla scoperta di alcune delle manifestazioni dedicate allo spettacolo dal vivo più curiose e interessanti sulla scena nazionale, parlandone con direttrici e direttori. Oggi abbiamo intervistato Maria Paola Zedda direttrice artistica – insieme a Emanuele Braga – del festival milanese Le Alleanze dei Corpi. Dal 14 al 24 settembre, e con spin-off il 18 ottobre.

Brutal Casual Magazine di Jacopo Benassi e Lady Maru

Cos’è Le Alleanze dei Corpi?

«Le Alleanze dei Corpi è un progetto artistico nato a Milano, da una coesione di due realtà che lavorano nell’ambito della danza, ZEIT e DIDstudio. Il progetto è incentrato sulla relazione tra corpo e spazio pubblico, con una specifica attenzione al tema del confine, che diviene metodo ma anche campo di indagine e di attraversamento: un confine urbano, linguistico, geografico, culturale, di genere. In una relazione serrata con tematiche vicine ai cultural studies, la danza e la performance permettono alle istanze della contemporaneità di diventare emersione, attraverso processi partecipativi, spettacoli, incontri».

flowerflexion – jacopo miliani

Qual è il rapporto del festival con i quartieri in cui si svolge?

«Il progetto, più che un festival, è un percorso annuale, che ha un momento apicale nel mese di settembre, grazie al sostegno del MIC e del Comune di Milano per Milano è viva. È nato inizialmente nel quartiere di via Padova, zona simbolo delle migrazioni e dei processi diasporici dai Sud del mondo, laboratorio di coesistenza tra culture e comunità diverse.

Qui si continua ad ancorare attraverso programmi specifici, in particolare nelle giornate del 23 e del 24 settembre legate alla riflessione sulla decolonizzazione nell’ambito della performance e della danza contemporanea.

Dallo scorso anno, ha poi aperto le sue traiettorie verso San Siro, attraverso una complicità serrata con il Kinlab, laboratorio interdisciplinare che ha sede in piazza Segesta, e che quest’anno ospita un importante momento di riflessione, workshop e simposio sulla giustizia climatica, Climate Justice League. Sempre a San Siro, Attila Faravelli e Nicola Ratti ci condurranno all’esplorazione acustica del Boscoincittà, un percorso tra ecologie e politiche dell’ascolto a cura di Claudia D’Alonzo.

Il progetto poi si apre a una costellazione di spazi e relazioni, dal Parco Lambro, alla Cascina Biblioteca e alla Fabbrica del Vapore, dove ha sede l’associazione».

Marta Bellu, I versi delle mani

Qual è il tema dell’edizione 2023?

«Quest’anno il festival è una creatura bifronte. Intercetta due temi che naturalmente riverberano, si guardano, e si intrecciano tra loro: quello dello “spazio comune”, inteso come contesto in grado di creare un mondo condiviso che ospiti, sostenga ed esprima una comunità, e EXTRABODIES; una riflessione sul tema dell’eccedenza dei corpi, della loro incontenibilità, dell’impossibilità a rispondere a una norma. Corpi eccentrici, altri, irregolari,  plurali e insieme singolari, post-organici, corpi queer.

Nel programma spazi e corpi diversi dialogano ribaltando immaginari, smarginando i bordi, sostando sui confini, ricercando nuove ecologie epistemiche e collaborative».

Technocumbia di Sharon Mercado Nogales

Quali sono gli appuntamenti da non perdere?

«Tengo molto alla giornata d’apertura con l’incontro Spazio pubblico – Spazio comune – Soglie, spazi trasformativi, usi civici: la città come commoning con Stavros Stavrides, architetto e sociologo greco, attivista e teorico dei commons, il cui pensiero è stato generativo di diverse edizioni del progetto (una tra tutte Communities in movement), e che sarà in dialogo con Annalisa Metta (docente di Architettura del Paesaggio), Elisabetta Consonni (coreografa), Alessandro Bollo (manager della cultura, progettista), Emanuele Braga (artista e attivista), Marco Minoja (Direttore Cultura Comune di Milano).

La prima settimana di EXTRABODIES legata al corpo, alla transizione, alle istanze queer, “all’irregolarità” come rivendicazione estetica e politica vedrà artisti nell’ambito della coreografia, della performance e delle arti visive. Tra questi Enzo Cosimi, insieme all’attivista trans Egon Botteghi con i video di Stefano Galanti, Jacopo Benassi con Lady Maru, Jacopo Miliani, Dogyorke (Yuri D’Ostuni).

Il raffinato percorso di Silvia Rampelli – Habillé d’eau, Body Farm, rappresenta un’eccezione nel programma del festival: sarà un luogo di contemplazione, che prende nominalmente spunto dalle Body Farms – centri di ricerca di Antropologia Forense, creati in America per studiare la decomposizione dei corpi – cogliendo il riverbero di alcune analogie di linguaggio.

Un percorso particolarmente importante per il progetto è quello rappresentato dalle due giornate del 23 e del 24 settembre intorno al tema How To Decolonize Contemporary Dance, al Parco Trotter, costruito con la complicità di Barbara Stimoli e Francesca Marconi e in dialogo con il gruppo Ippolita. Un simposio performativo, per riflettere sulla relazione tra decolonialità e danza contemporanea. Un laboratorio orizzontale in cui far convergere e condividere pratiche e teorie sul tema del corpo nella contemporaneità, sui contenuti e sulle estetiche che veicola, e su come queste si rifrangono sulle forme artistiche del presente.

Infine, il 18 ottobre il festival si conclude con Marie Caroline Hominal in Le Cirque Astéroïde».

𝐎𝐟𝐟 𝐥𝐚𝐛𝐞𝐥 © Piero Tauro, Compagnia Enzo Cosimi

Qual è la canzone colonna sonora del festival?

«Sicuramente Oh Bondage up yours degli X-Ray Spex, gruppo punk ‘77 britannico. Alla voce l’immensa Poly Styrene, nata Marianne Joan Elliott-Said, cantante di origini somalo-scozzesi, con un look e una voce strepitose. Un inno femminista da una delle prime voci black del punk».

Dopo gli studi al Politecnico di Milano e all'Accademia di Belle Arti di Brera, collabora con diverse testate di teatro e arte. Studiosa di arti visive, design e spettacolo dal vivo, è particolarmente interessata alla ricezione e alla simbologia delle opere d'arte nella società contemporanea. Attualmente impegnata nello sviluppo del portale trovafestival.com, la cultura in movimento.

Articoli recenti

  • Teatro

Teatro: i migliori spettacoli del 2024 e qualche riflessione sulla sua accessibilità

Re Lear è morto a Mosca, Re Chicchinella, Lo cunto de li cunti: tanti gli spettacoli che hanno spiccato per…

25 Dicembre 2024 13:09
  • Mercato

Incanti al cinema: quando le aste sono finite sul grande (e piccolo) schermo

Dai film cult alle ultime uscite del 2024. Una selezione di titoli estremamente vari, accomunati soltanto da case d'asta, vendite,…

25 Dicembre 2024 9:00
  • Moda

Da Roma a Napoli, sul filo di due mostre sulla moda da non perdere

Dai costumi e scene per balletto di Yves Saint Laurent, all’evoluzione del colore rosso esplorato attraverso tessuti e documenti storici:…

25 Dicembre 2024 8:10
  • Arte contemporanea

L’albero di Natale perfetto? Tutti gli alberi di Natale sono perfetti!

Sulle note di All I Want for Christmas Is You di Mariah Carey o di Last Christmas, ma anche dell’intramontabile…

25 Dicembre 2024 0:02
  • Attualità

Benessere digitale: che effetti può avere sul cervello guardare l’arte attraverso gli schermi?

Oggi l’enorme accessibilità dell’arte attraverso il digitale apre interrogativi inediti: guardare un quadro al PC può avere gli stessi effetti…

24 Dicembre 2024 17:00
  • Mostre

Cristiano Carotti, l’altro è il sacro: la mostra da Crea Cantieri di Venezia

Cristiano Carotti torna a Venezia con una nuova mostra personale presso Crea Cantieri del Contemporaneo: un progetto installativo e site…

24 Dicembre 2024 15:10