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Roma, una serata in Promenade: da Spazio Taverna, una performance tra moda e fotografia
Arti performative
Il 6 novembre 2023, dalle 19:30 alle 22, nello Spazio Taverna di Roma, si è tenuto l’evento Promenade. Un’esperienza immersiva nata dalla collaborazione tra lo stilista e designer franco siciliano Sylvio Giardina e l’artista romana Tania Alineri. Dopo i raffinati esperimenti di quest’anno – Gal-le-rì-a a Palazzo Farnese e SI/LENZIO, presso le Terme di Diocleziano – i due artisti hanno scelto di proporre al pubblico un’esperienza creativa di condivisione, in un suggestivo dialogo tra moda, disegno e fotografia.
Uno alla volta, ciascun fruitore poteva entrare nello spazio performativo, veniva accolto in un’ambiente “di lavoro” e fatto accomodare su uno sgabello. Al centro della sala un vasto tavolo con pile di carte, matite e temperamatite. Nell’ambiente, illuminato da una sola lampada, Sylvio Giardina prendeva un foglio e accompagnava manualmente il fruitore nella realizzazione di un disegno. Ricavando così molteplici bozzetti di capi di moda, parte dell’immaginario dello stilista, ispirati ai movimenti e al rapporto instaurato con la singola persona.
Nel mentre, una macchina fotografica azionata da remoto su cavalletto e una macchina da presa testimoniavano in maniera continuativa il flusso dei partecipanti e l’esercizio in atto. Intanto due persone alla volta scattavano fotografie agli allievi di Talia Alineri, presso l’Accademia Italiana.
Una performance esperienziale di tipo processuale, che sembra avere molto a che fare con la famosissima Exhibitions in real time di Franco Vaccari, presentata alla Biennale di Venezia nel 1972. L’artista, al tempo, espose una cabina Photomatic per fototessere, invitando i visitatori a lasciare una traccia fotografica del proprio passaggio. In quel caso però, nonostante le oltre 6mila fotografie raccolte alla fine dell’esposizione, Vaccari si era limitato ad innescare il processo.
Nel caso di Giardina e Alineri l’aspetto processuale, straniante e sorprendente insieme, ha coinvolto in un vero e proprio abbraccio o incontro ravvicinato, artista e fruitore. Non a caso l’esperienza accolta a Spazio Taverna portava il titolo di Promenade. Un termine desunto dal linguaggio della danza, che vede l’uomo offrire il proprio appoggio, sul braccio o sulla spalla, alla donna, nell’esecuzione del movimento.
Vicino, per sensibilità, al lessico dell’arte contemporanea, il fashion designer Sylvio Giardina ha da sempre ideato progetti nei quali l’haute couture ha attraversato con grazia le regioni del mito, della dimensione installativa e ambientale, nel tentativo riuscito di dilatare gli orizzonti della moda, scavalcando i recinti tra le varie arti. Il risultato è ogni volta nuovo, ma ciò che con costanza ritorna è un filo: il filo di una narrazione, di una storia, lo stesso filo da cui ciascun abito sorge ed è portato, con dedizione, a compimento.