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Una mirror performance di Sanjeshka e Dejana Pupovac tra Bologna e New York
Arti performative
di redazione
«Senza quiete, l’uomo smarrisce la dimensione celeste […] La coazione ad agire, a produrre e a essere performanti provoca il fiato corto. L’essere umano soffoca nel proprio stesso agire. Solo meditando intorno all’uomo lo spazio si allarga, circola aria. […] Se non accoglie dentro di sé la vita contemplativa, la vita activa si snatura sotto il segno dell’iperattività e termina nel burnout, non solo psichico ma dell’intero pianeta». Da questa considerazione del filosofo Byung-Chul Han, contenuta nel volume Vita contemplativa o dell’inazione, prende le mosse Tenderness is Reserved for the Unpredictable, performance partecipativa delle artiste serbe Sanjeshka e Dejana Pupovac, a cura di Eleonora Angiolini. Presentata da Contemporary Attitude e Adiacenze, la performance si svolgerà dal 23 al 25 maggio 2024, in due luoghi diversi, anzi tre: a Bologna, presso il Padiglione dell’Esprit Nouveau, a New York, presso la NYSS project space e in quella dimensione sospesa e simultanea dello streaming, che unirà in un flusso continuo le due città e il pubblico, che prenderà parte attiva all’azione.
Una performance dislocata tra Bologna e New York
Presso la NYSS project space, Dejana Pupovac coinvolgerà il pubblico invitandolo a compiere il gesto ripetitivo dello scucire vestiti. Il lavoro di Pupovac, focalizzato sulla scultura della memoria, carica di un tempo passato e attraversato, prenderà forma attraverso l’utilizzo di tessuti recuperati e nello scorrere del tempo nel compimento dell’atto performativo.
Il padiglione Esprit Nouveau sarà invece abitato da tre sculture concepite da Sanjeshka: «L’architettura è per sua natura l’arte più lenta, è l’opera che rimane per decenni se non per secoli. Il padiglione dell’Esprit Nouveau è l’emblema dell’architettura e della sua evoluzione lenta nel tempo, nonché prototipo dell’abitare e della casa. E la casa, in quanto abitazione e custode del quotidiano fatto di routine, è il contenitore della ripetizione. E così Tenderness is Reserved for the Unpredictable trova la sua dimora naturale all’interno del famoso padiglione di Le Corbusier», ha spiegato Sanjeshka, in dialogo con la Eleonora Angiolini.
Le sculture di Sanjeshka, progettate secondo la medesima logica di design funzionale concettualizzata da Le Corbusier, accoglieranno il pubblico invitato a compiere l’atto protratto nel tempo di sbucciare arance. La gestualità meditativa e ripetitiva dell’opera e il movimento del pubblico nello spazio sarà accompagnato dall’opera acusmatica del musicista Giacomo Vanelli, che contribuirà a rendere l’esperienza contemplativa e immersiva.
A sfidare l’idea di performatività, la performance di un gesto calmo, reiterato e condiviso, la cui narrazione sarà trasposta in tempo reale, tra Bologna e New York, attraverso reciproche proiezioni streaming. L’iterazione stessa dell’opera contribuirà ad amplificarne il senso contemplativo e meditativo.
Le biografie di Sanjeshka e Dejana Pupovac
Nata a Zadar nel 1983, figlia di un diplomatico Jugoslavo, Sanjeshka ha vissuto la sua infanzia trasferendosi frequentemente di paese in paese con la famiglia. Durante la crisi Jugoslava, ha vissuto in Kuwait mentre le veniva negata la cittadinanza serba e croata. Impossibilitata a lasciare il paese, Sanjeshka si è ritrovata a frequentare una scuola indiana. La cultura araba e indiana, insieme a quella italiana, influiscono ancora oggi nella sua ricerca. Ha studiato al Politecnico di Milano, dove oggi insegna Arte e Design.
Nella sua ricerca riflette sul pericoloso e disastroso distacco dell’uomo dall’ambito spirituale, esplorando l’urgenza di formulare un nuovo linguaggio, un cavallo di Troia come strumento di fuga e allontanamento dall’iper-produttività e iper-positivismo. Il suo lavoro è un elogio all’inazione e riflette sulla società dell’informazione. La sua produzione inizia nell’ambito del design, spostandosi progressivamente nell’ambito artistico avvalendosi di fotografia, video, performance, poesia, scultura e produzioni audio. Sanjeshka tende a avviare collaborazioni con artisti a lei dissimili, come musicisti e pittori, creando nuovi terreni condivisi.
Nata nel 1981, Dejana Pupovac ha studiato in Italia e vive e lavora a New York. Artista e designer, è interessata a pratiche interdisciplinari e ha iniziato a progettare libri d’artista con il compositore Michael Nyman e il regista Atom Egoyan. Firma come scrittrice e ideatrice Fullstop to an Infernal Planet, un documentario sullo scrittore sconosciuto Louis Wolfson, un film che la porta sempre di più a considerare l’essenziale delle strutture architettoniche primitive e l’energia sottile del tratto scritto.
È attratta dall’idea della scultura della memoria, nel contempo un rovesciamento e un progredire del tempo. Elementi architettonici sono dominanti nella maggior parte del suo lavoro. Si focalizza su elementi usati dall’antichità per creare strutture come cilindri, scale e materiali tessili. Utilizzare materiali disponibili come cemento, tessuto e cartone, vuole mostrare come queste strutture possono essere sia prive di funzionalità che di stabilità.
CLOSER: una rassegna sulle relazioni
Tenderness is Reserved for the Unpredictable è presentato in occasione di CLOSER, la prima edizione di una rassegna diffusa di mostre, performance e installazioni a cura di Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi di Adiacenze, in collaborazione con Eleonora Angiolini, che trae ispirazione dalla figura di Guglielmo Marconi in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita. La rassegna è focalizzata sull’indagine della natura delle relazioni nel mondo contemporaneo e sul ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali.
Il progetto, patrocinato dalla Fondazione Guglielmo Marconi e dal Comune di Bologna, si svilupperà nel corso di un anno, da maggio 2024 ad aprile 2025, coinvolgendo partner sul territorio di Bologna (Padiglione dell’Esprit Nouveau, MAMbo, Fondazione Lercaro, Adiacenze), a Calderara di Reno (Casa della Cultura Italo Calvino), a Sasso Marconi (Fondazione Guglielmo Marconi, Villa Davia, Spazio relativo, Studio Yoshida) e partner internazionali (NYSS project space a New York).