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Iginio Balderi
Iginio Balderi, nato nel 1934 a Pietrasanta, scomparso a Milano nel 2005, è stato un artista che merita una riscoperta e una rilettura attenta. Diplomato nel 1959 all’Accademia di Brera con il grande maestro Marino Marini, nel corso degli anni Sessanta percorre la ricerca formale relativa all’archetipo della colonna, che culmina, nel 1969,con l’opera “Eos”. Sempre in quell’anno si ricorda una straordinaria mostra di Balderi a Monticchiello nel senese con le sue opere esposte in varie parti dell’antico borgo. Nel 1970 inizia una nuova opera inerente alla forma ovoidale che prosegue per tutta la prima metà dello stesso decennio. Nel 1974 verifica questa ricerca con la mostra “Sette variazioni sul tema” allo Stedelijk Museum di Amsterdam, poi trasferita in varie gallerie pubbliche, tra cui il Museo d’Ixelles a Bruxelles e il Museo Lehmbruck di Duisburg. La fase più recente della ricerca dell’autore si e’ orientata, a partire dal 1976, verso un nuovo segno iconico: la spirale, realizzata soprattutto in marmo o pietra. Tale esperienza viene proposta in varie mostre personali: tra queste emergono quelle tenute nella Galleria “Schoeller” di Dusseldorf, “Dabbeni” di Lugano, alla Galleria d’Arte Moderna di Forte dei Marmi e alla Galleria Stendhal di Milano. Nel 1989 espone in corso Vittorio Emanuele nel “Percorso della Scultura” a Milano. Una delle sue grandi esposizioni e’ stata quella a Palazzo Sertoli a Sondrio nel 1992. Le sue opere sono conservate in numerose collezioni pubbliche fra cui il Museo d’Arte Moderna di Dallas; il Museum van Elsene a Bruxelles; il Wilhelm Lehmbruck Museum di Duisburg; il Giardino d’ingresso del Museo Kranenburgh di Bergen. Ha sempre mantenuto costanti rapporti con la Versilia dove ha realizzato opere presso i laboratori di Diego Balderi, Bertozzi, Frediani e Viti, le Fonderie Mariani e Tesconi a Pietrasanta e il laboratorio Cav. Giovanni Beretta a Carrara.