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Mariapia Fanna Roncoroni
Mariapia Fanna Roncoroni nasce nel 1925 a Milano, dove inizia a dedicarsi all’arte alla Scuola di Arturo Colombo e di Mario Vellani Marchi. Dopo una formazione internazionale, che la vede proseguire gli studi in Svizzera e in Argentina, si stabilisce a Treviso nel 1950.
Cosmopolita per cultura e ispirazione, è chiamata da gallerie e musei di tutto il mondo a partecipare a collettive o ad allestire personali, da Roma a Vienna, da Milano a Buenos Aires, da Düsseldorf a Parigi, da Lisbona a New York.
Presenza costante alle diverse edizioni di Arte Fiera a Bologna, ha portato le sue performances al Petit Palais di Parigi e le sue opere alla Biennale d’Arte di Venezia (1995; 2017).
Anticonformista e pronta ad aderire in prima persona a iniziative che sente come urgenti nella causa dei diritti umani, è pioniera in campo artistico nell’esprimere le urgenze della lotta per il riconoscimento di maggiori diritti alle donne.
La sua originale visione poetica è frutto di meditate progettazioni, ispirate all’osservazione della natura, agli studi scientifici e agli accadimenti che la vita le riserva. La sua ricerca si tiene al passo con quanto producono i movimenti artistici sulla scena italiana e internazionale contemporanea e converge con le tendenze espressive più attuali, in qualche caso anticipandole.
Tra LUILEI, segno-simbolo denso di significato, i dedalici percorsi dei Labirinti, il silenzio dei Libri Muti trafitti da chiodi acuminati, l’ironia dei fogli di Mail Art e la vivida indignazione di Muta Protesta, l’artista ricerca e restituisce, al di là di orrori e brutture che avvelenano il mondo, la bellezza che la vita è, comunque e sempre, in grado di generare.
La scritta Artista, chi sei? incisa in una lastra di marmo sulla finestra del suo atelier, resta ancora oggi senza risposta.