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Ogni volta è un gesto del corpo.
«Che fa apparire l’immagine, cioè la presenza vera di quell’assente che si proietta verso se stesso ritornando a sé per offrirsi come spettacolo, gioco di tratti o di macchie, disposizione di ciò che è effettivamente incorporato nel corpo». Possano valere queste parole di Jean-Luc Nancy come richiamo a ognuno di noi, affinché sia il nostro corpo consapevole di essere emissario di luce, perché la possibilità della gioia di vivere è dentro di noi.
I cinque danzatori, a grandezza naturale, di Paweł Althamer ci riportano questo Natale, all’esperienza comunitaria. La danza ne crea la chiave e la visione d’insieme, tema antico e universale, pratica rituale ed estatica di vitalità.
Presente in tutte le epoche e in tutte le culture, la danza è nella mente di Althamer fin dai tempi del liceo, quando vide per la prima volta “La danza” di Henri Matisse durante una gita scolastica all’Hermitage di San Pietroburgo. Tra le opere più famose dell’esponente fauvista, “La Danza” è un’ode alla vita, alla gioia, all’abbandono fisico.
Danzare significa muovere, muoversi, emozionare, emozionarsi, liberare il corpo dall’essere involucro. Il corpo che danza, non sfuggendo al suo peso, è presenza tangibile che dice e testimonia, nell’immediatezza, tutto il senso dell’esistente. Il corpo non è involucro ma atteggiamento, sviluppo dell’essere.
Althamer lascia che sia la materia a parlare e a contribuire alla formulazione di motivi e narrazioni. L’opera è realizzata in un materiale ibrido, applicato su uno scheletro di metallo, che possiede le qualità della cartapesta e la malleabilità dell’argilla, dando vita a una sorprendente vivacità naturale delle figure in movimento: gioiose, disinibite e nude, armoniche in un mondo irreale.
È la cosa più difficile che farete nella nostra vita, ma sarà anche la più importante.
Siate cristallini, duri e leggeri. Lasciate andare chi non è pronto ad accompagnarvi. Smettete di avere conversazioni difficili. Smettete di apparire. Lottate per una vita con gioia, interesse e impegno. La cosa più preziosa che avete è il vostro tempo e la vostra energia, a chi li donerete definirà la vostra esistenza.
Tenetevi per mano e danzate. Nella sua semplicità la danza evoca emozioni forti. La danza è la più bella metafora della vita umana: gioiosa e in bilico. Siate malleabili, pronti ad accogliere. Guardatevi e lasciatevi guardare. Siate dinamici e armonici, in una sensazione di equilibrio e gioia passando attraverso il vostro corpo e tutti gli altri corpi per emanare luce.
Il miracolo esiste. Ogni volta è un gesto del corpo. Con noi e in noi. Per il fatto stesso di essere corpi, di essere vivi.
Buon Natale!