Nell’ultimo weekend di maggio, poteva mancare exibart.artworld? Certo che no. Come sempre, torna la rubrica con le ultime notizie dal mondo dell’arte e della cultura, tratte dalle maggiori testate internazionali.
Non potevamo non iniziare con l’omaggio a George Floyd. Un gruppo di artisti e artiste ha realizzato un murales in suo onore, nel luogo dove l’uomo è stato ucciso, a Minneapolis. Tra le lettere del suo nome, scritto a caratteri cubitali, le schiere di manifestanti nella rivolta tuttora in corso. Intorno al suo ritratto, i nomi delle altre vittime afroamericane, anche loro uccise dalle forze dell’ordine. Il murales è diventato uno spazio commemorativo dove le persone si stanno recando in queste ore a rendere omaggio a Floyd, compiangendone l’ingiusta morte.
Non solo articoli, ma una nutrita collezione di libri, podcast, video e tanto altro. Il documento è una preziosa risorsa confezionata da Sarah Sophie Flicker e Alyssa Klein, per incoraggiare l’informazione e la presa di coscienza antirazzista. Si affrontano temi come il black feminism, e il white privilege, per chiunque abbia voglia di conoscerne di più, anche per chi deve spiegare questi argomenti delicati ai più piccoli. Lo trovate a questo link, con l’invito a diffonderlo il più possibile, perché, come dicono le due ideatrici “se non siete mai stati coinvolti in lavori antirazzisti, iniziate ora”.
Tra le innumerevoli proteste di questi giorni a Hong Kong, si uniscono anche operatori e operatrici della cultura, che denunciano il concreto rischio di censura della libertà creativa. Oltre 1500 persone hanno firmato una petizione, chiedendo “quanto spazio rimarrebbe per la libertà di espressione e per l’espressione artistica” nel piano legislativo ormai approvato, che consegna alla Cine il potere di reprimere le proteste politiche a Hong Kong. Qui l’articolo di Hyperallergic.
Avete seguito il lancio del razzo di Space X, ieri? Bene. Mentre scriviamo, i due astronauti hanno raggiunto con successo la Stazione Spaziale Internazionale. Tra le cose che portano con sé, anche delle opere d’arte realizzate da Tristan Eaton. Space X ha commissionato allo street artist alcuni lavori per questo storico avvenimento, da portare nello spazio. Le opere sono in oro, protette da una custodia che contiene anche una dichiarazione dell’artista e un saluto agli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale.
Tag: Aurlus Mabele black feminism george floyd Manu Fibango minneapolis MoMA olafur eliasson space x stazione spaziale internazionale Tony Allen tristan eaton white privilege