Una nuova settimana è passata ed il meglio di ciò che è capitato lo abbiamo raccolto nella nuova rubrica exibart.artworld, dove vi proponiamo una selezione di notizie in giro per il globo, per non perdersi nemmeno un accadimento dal mondo dell’arte.
Nel 2017 il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato che la restituzione di 26 manufatti reali saccheggiati nel 1892 dalle truppe francesi durante la conquista coloniale del Benin. La restituzione sarebbe dovuta avvenire entro la fine del 2018 ma ad oggi i manufatti si trovano ancora tutti in Francia. Scusandosi per il ritardo delle operazioni, il ministro Franck Riester ha quindi promesso che il trasferimento avverrà per il 2021.
L’abito non fa il monaco, in questo caso nemmeno la suora. A Granada, la polizia sta infatti indagando sulle suore del convento di Nuestra Señora de los Ángeles a seguito della comparsa sul mercato di una statua curiosamente identica a quella che si trovava sull’altare della chiesa. Nel caso si trattasse della stessa, andrebbe allora chiarito com’è arrivata sul catalogo del TEFAF di New York, proposta dal gallerista Nicolás Cortés, dato che in Spagna è vietato vendere beni ecclesiastici senza coinvolgere lo Stato.
Dopo essere stati respinti per le loro impopolari esternazioni pro-Brexit, Gilbert & George lanciano un’iniziativa filantropica pro-homeless. Delle stoviglie smaltate e firmate da loro saranno messe in vendita a 125 sterline l’una al fine di raccogliere fondi per acquistare i pasti ai senzatetto. Basterà per riabilitare il loro nome fronte all’opinione pubblica inglese?
Lo studio del passato ha compiuto una nuova fondamentale tappa. Nell’isola di Sulawesi, in Indonesia sono state trova le più antiche pitture rupestri mai scoperte, superando quelle delle grotte di Chauvet filmate da Werner Herzog in Cave of Forgotten Dreams. Rappresentazioni di 44mila anni fa ci portano al confronto più antico di sempre con l’umano istinto di raccontare e inventare storie.
Dopo mesi, il burrascoso clima di proteste pro-democrazia continua a incombere su Hong Kong. Art Basel terrà la sua prossima edizione in questa città dal 19 al 21 marzo 2020 e ha iniziato a preoccuparsi di controbilanciare la sfiducia derivante dalla situazione sociopolitica. Come? Con un piano di riduzione dei costi di partecipazione per le gallerie.
Per chi si fosse stancato della solita e tradizionale rappresentazione della Natività, Banksy ne ha svelato una sua personalissima versione proprio a Betlemme, in un hotel. Dal risonante titolo The Scar of Bethlehem, il presepe banksyano ripropone la sacra famiglia nelle vesti consuete ma in un contesto insolito dove al posto della cometa… c’è un buco di proiettile.
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