exibart.artworld sfida l’afa estiva e si propone come rassegna da sfogliare sotto l’ombrellone. La rubrica contiene infatti le ultime notizie, tratte dalle maggiori testate internazionali: per essere sempre aggiornati su cosa è successo nel mondo dell’arte, persino in spiaggia.
L’artista e attivista Tania Bruguera è stata arrestata dalla polizia cubana, che l’ha trattenuta 10 ore prima di rilasciarla. Il tutto per impedirle di scendere in piazza, durante la manifestazione a L’Avana contro la violenza razzista delle forze dell’ordine. Il giorno prima, Bruguera aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook un video in cui manifestava la sua intenzione di aderire alla protesta pacifica. Questo articolo di Artnet, approfondisce la vicenda.
Performance at a Distance è il nuovo progetto del MoMA in collaborazione con artisti e artiste che operano nell’ambito della performance. Ogni settimana, il Magazine del museo pubblica una lettera – qualcosa di insolito, rispetto al mondo effimero della performance. L’ultima partecipante è Joan Jonas che racconta dei suoi rituali quotidiani durante la pandemia, e ricorda i suoi viaggi passati.
Il National Building Museum di Washington D.C. presenta Documenting Crossroads: The New Normal, la mostra che racconta la vita a New York al tempo del Covid-19, con gli scatti realizzati dal fotografo Camilo José Vergara. Un ritratto di una società multiforme, intenta a cambiare le sue abitudini, a contingentare gli ingressi, a indossare mascherine. La mostra è visitabile online a questo link. Mai stato così facile arrivare a Washington, vero?
Dennis Morris, Othello De’Souza-Hartley, Lola Flash, Jennie Baptiste, Neil Kenlock, Ingrid Pollard, Ronan Mckenzie e Vanley Burke. Sono loro i nomi scelti dal Guardian per un progetto interessante, che riflette sull’impatto della fotografia per il movimento Black Lives Matter. Il giornale interpella otto fotografi e fotografe professionisti, neri, chiedendo loro di scegliere uno dei loro scatti preferiti e di raccontarlo a chi legge. Foto straordinarie, che parlano di orgoglio, potere, protesta e tanto altro.
Per gli americani la Liberty Bell è uno dei simboli più celebri dell’Indipendenza. Così, in occasione dell’Indipendence Day l’artista e curatrice Nancy Baker Cahill ha dato la possibilità di vedere la sua nuova opera in realtà aumentata. Si tratta infatti di un lavoro visibile solo scaricando un’app e inquadrando alcune zone in sei città americane, da Boston a Philadelphia, passando per Washington DC. L’app rivela una campana multicolore, fatta di nastri rossi, bianchi e blu, che ondeggia e suona per circa un minuto. Qui l’articolo del New York Times.
Si chiama @ChangeTheMuseumed è l’account Instagram che sta raccogliendo testimonianze anonimie di episodi discriminatori all’interno delle istituzioni culturali. In pochissimi giorni, la pagina ha guadagnato più di diecimila followers, e tantissimi racconti di turisti e del personale dei grandi musei internazionali, che confermano il grave problema sistemico che affligge anche i luoghi della cultura.
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