Il mondo dell’arte non dorme. Ecco il meglio di quest’ultima settimana di dicembre 2019, raccontato nella rubrica exibart.artworld: notizie dal mondo dell’arte (e non solo), selezionate per voi.
- Sono stati sollevati dubbi circa l’autenticità del Klimt ritrovato dopo 22 anni alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Dopo alcune settimane dal rinvenimento dell’opera, alcune indiscrezioni rivelerebbero dubbi circa la sua autenticità. Il ritratto con signora ritrovato, potrebbe essere un falso.
- In Francia, bloccato per l’esportazione il dipinto in legno attribuito a Cimabue. Il Cristo deriso (25,8×20,3 cm) era stato aggiudicato da due collezionisti statunitensi per la cifra di 24milioni di euro. Il prezzo realizzato, record d’asta per un’opera medievale, è stato presto giustificato: lo Stato francese ha dichiarato il dipinto di interesse nazionale, bloccandone l’esportazione. Ora lo Stato ha 30 mesi per acquistare il quadro ed evitarne l’esportazione. Ci penserà il Louvre? Maggiori informazioni qui.
- Lezioni di ecologia dalle Alpi, dove qualcuno ha detto stop alla plastica. A Pejo 3000, uno ski resort è il primo d’Europa a intraprendere una politica plastic free. Piatti, bicchieri e bottiglie di plastica sono tra gli oggetti di uso comune banditi in un piccolo resort aperto all’inizio di questo mese a Val di Sole, in Trentino. È parte di un più grande progetto di rendere l’area la più sostenibile delle Alpi. Il Guardian gli dedica un articolo.
- Banksy non smette di far parlare di sé ma, stavolta, è l’acquirente di una sua opera a fare notizia. John Brandler, il gallerista che all’inizio dell’anno aveva comprato Season’s Greetings – il murale dipinto su un garage di Port Talbot raffigurante un bambino divertito sotto una coltre di cenere – è in cerca di un posto per esporre l’opera. A quanto pare, i piani per aprire un centro di arte contemporanea urbana nella cittadina del sud del Galles, dove l’opera di Banksy avrebbe dovuto trovare collocazione, sono in una fase di stallo. Maggiori informazioni qui.
- Lo Stedelijk Museum di Amsterdam annuncia una mostra dedicata a Frank Uwe Laysiepen, meglio conosciuto come Ulay. Compagno di performance e di vita di Marina Abramović, nel corso degli anni Ulay ha lavorato a numerose opere personali, delle quali il museo ne possiede almeno 20. La mostra, in programma per novembre 2020, sarà una delle prime organizzate dal nuovo direttore del museo, Rein Wolf.
- A Brooklyn, New York, apre un nuovo polo per l’arte contemporanea. L’ex gallerista danese, filantropo e collezionista Jens Faurschou, dopo Copenhagen, Beijing e Venezia, apre la Faurschou Foundation, uno spazio di oltre mille metri quadrati a Greenpoint, ex quartiere polacco. In corso la mostra “The Red Bean Grows in the South”, con esposte opere di Robert Rauschenberg, Georg Baselitz, Louise Bourgeois, Anselm Kiefer, Yoko Ono, Ai Weiwei e altri.