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Ogni domenica proponiamo sei notizie che ci portano in giro per il mondo dell’arte: questo è exibart.artworld.
- La produttrice messicana Frida Torresblanco vuole realizzare l’adattamento per piccolo schermo della storia di Artemisia Gentileschi. Oltre alla grande mostra dedicata a Gentileschi attualmente in corso alla National Gallery (ne abbiamo parlato qui), verrà infatti realizzata una serie tv basata sulle vicende della pittrice rinascimentale. Artsy propone un articolo molto interessante qui.
- Sapevate che Malala Yousafzai ha un club di lettura mondiale, dedicato a libri scritti da autrici donne? Si chiama Fearless (“senza paura”) e ogni mese sceglie cosa leggere con la sua community. «Credo che leggere insieme sia un buon modo per connettersi e imparare con altre persone», ha dichiarato Malala nell’articolo di Teen Vogue che annuncia il libro di Novembre.
- A New York sarà possibile vedere il primo cortometraggio di Howardena Pindell, Rope/Fire/Water. L’artista americana vuole sottolineare così il potere che ha l’arte nel curare le profonde ferite provocate dal razzismo. Per farlo, Pindell riporta alla luce aneddoti personali e fatti storici relativi alla brutalità del razzismo. Il Time mette insieme le tappe più importanti della sua carriera qui.
- Una storia travagliata, vecchia di 75 anni. Gli eredi del barone Mor Lipot Herzog stanno infatti cercando di recuperare le opere nella collezione di famiglia, trafugate dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il New York Times racconta le possibili svolte in una delle questioni museologiche più travagliate della storia del Novecento: il ritorno delle opere da collezioni museali ai legittimi proprietari.
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Il Garloch Museum in Scozia vince l’edizione 2020 del prestigioso premio Museum of the Year Award. La nuova sede del museo è un vecchio bunker bellico a prova di bomba, riadattato a luogo dedicato alla cultura della piccola comunità scozzese di Garloch. La sua storia e le ragioni della vincita, li racconta il Guardian in questo articolo.
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Riprendendo la vicenda di Philip Guston (ne abbiamo parlato qui), The Art Newspaper ha realizzato un podcast dove Barry Schwabsky e Aindrea Emelife, due critici e curatori, parlano della vicenda. La discussione verte su che cosa significa per un museo come il Tate Modern postporre la mostra di un artista americano durante il momento di forza del movimento Black Lives Matter.