Periodici nazionali e internazionali si riempiono di notizie su Covid-19. È doveroso informarsi e tenere informate le persone circa gli ultimi accadimenti. A fronte delle tante notizie che raccontano l’emergenza, abbiamo però deciso di dedicare questa puntata di exibart.artworld a racconti positivi e messaggi di solidarietà dal mondo dell’arte.
Le strade sono deserte, ma gli street artist sono ancora a lavoro (con le dovute precauzioni). Con i musei blindati, l’arte si riversa nella città. Tra gli esempi più interessanti, ci sono i lavori di Adrian Wilson e Sara Erenthal nella blindatissima New York. «Spero di usare questo medium per dare alle persone una risposta a ciò che sta succedendo, in un modo creativo, persino ironico», ha dichiarato Erenthal ad Artnet.
Centinaia di musei in tutto il mondo si stanno inviando mazzi di fiori a vicenda, tratti dalle rispettive collezioni d’arte, per manifestarsi reciproca vicinanza. Tutto ha avuto inizio con la New York Historical Society, che ha inviato su Twitter un #MuseumBouqet ai maggiori musei americani. Dopodiché in una catena di solidarietà variopinta, più di trecento musei hanno aderito all’iniziativa, inviando straordinari capolavori.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno acquistato tantissime opere d’arte. Oltre 400mila dollari d’investimento per incoraggiare la produzione artistica locale. «Con l’annullamento di tanti eventi, volevamo inviare un messaggio di solidarietà ai nostri artisti», ha dichiarato il Ministro Zaki Nusseibeh, dimostrando l’apprezzamento per le arti locali, riconoscendole come parte dell’identità nazionale. L’obiettivo è quello di acquistare opere d’arte da collocare in tutte le ambasciate degli Emirati Arabi Uniti nel mondo.
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