02 novembre 2021

850 milioni di sterline per far ripartire la cultura in Gran Bretagna

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Il governo britannico annuncia una pioggia di fondi pubblici e nuove misure per aiutare musei, biblioteche e istituzioni culturali: 850 milioni di sterline e prolungamento degli sgravi fiscali

Per aiutare la cultura, alle prese con una pandemia ancora incombente, la Gran Bretagna schiera l’artiglieria pesante: 850 milioni di sterline dai fondi pubblici, corrispondenti a circa 990 milioni di euro, saranno investiti nei prossimi tre anni, per sovvenzionare musei, gallerie, biblioteche e associazioni culturali locali. La manovra è stata approvata durante l’ultimo bilancio, discusso in parlamento a fine ottobre. Confermata anche l’estensione degli sgravi fiscali per alcune organizzazioni e istituzioni artistiche.

L’annuncio è stato dato da Rishi Sunak, Cancelliere dello Scacchiere nel secondo governo Johnson. E immediatamente è stato rilanciato da Nadine Dorries, Segretaria di Stato per il digitale, la cultura, i media e lo sport (DCMS), che ha anticipato, via Twitter, alcuni interventi, tra i quali una “attraction” dedicata ai Beatles, da 2 milioni di sterline, sul waterfront di Liverpool. L’annuncio non è casuale, visto che, questa estate, l’UNESCO ha revocato all’intera area il suo status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità, a causa di un piano edilizio troppo spregiudicato, che ha fatto perdere l’autenticità architettonica ai docks vittoriani. La cosa non è andata giù al governo britannico che, ora, prova a rilanciare “lo spirito del luogo”, puntando sui Beetles (che comunque non è poco).

Il finanziamento per i musei ammonta a 283,3 milioni di sterline all’anno – circa 329 milioni di euro – che è comunque inferiore ai 320 milioni di sterline – 371 milioni di euro – che sono stati eccezionalmente assegnati a musei e gallerie pubbliche lo scorso anno, in piena pandemia. Ma a parte i fondi pubblici, è stata l’estensione degli sgravi fiscali, che sono stati raddoppiati e prorogati fino all’aprile 2024, a raccogliere il favore degli addetti ai lavori culturali.

«Il budget e la revisione della spesa sono notizie benvenute per artisti, organizzazioni artistiche, biblioteche e musei», ha dichiarato in una nota il presidente dell’Arts Council England, Nicholas Serota. «Siamo grati di vedere il cancelliere sostenere gli investimenti nella creatività e nella cultura per tutti e non vediamo l’ora di lavorare con DCMS per garantire che questo investimento porti benefici alle comunità di tutta l’Inghilterra».

Tra gli altri investimenti, il Victoria & Albert Museum di Londra e la Tate Liverpool condivideranno 300 milioni di sterline per la manutenzione, che verranno erogati nei prossimi tre anni, mentre 125 milioni di sterline andranno ad aiutare il Natural History Museum a creare un centro di ricerca in Oxfordshire. «È bello che il governo mostri un sostegno così forte per le arti», ha detto in una nota Maria Balshaw, direttrice della Tate. «Sono particolarmente grata di vedere l’estensione degli sgravi fiscali che ha già fatto un’enorme differenza per il settore, come gli investimenti tanto necessari per gli edifici dei musei pubblici che costituiscono una parte così vitale della nostra infrastruttura culturale». Ci saranno anche fondi per un totale di 75 milioni di sterline, più di 87 milioni di euro, per 110 musei locali, quelli più colpiti dalle chiusure forzate, per migliorare le loro strutture architettoniche e i sistemi digitali.

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