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Continua la querelle sorta in occasione della nomina del nuovo direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, che abbiamo seguito negli ultimi mesi. Sotto accusa, procedure poco chiare e bandi ambigui. A dicembre, la decisione del Tar, che ha rigettato tutte le opposizioni sollevate dal ricorso. L’ultimo capitolo è stato aperto da una lettera dei docenti in mobilitazione, che hanno contestato un articolo sull’argomento pubblicato su Il Tempo. Ecco la risposta di Gabriele Simongini.
La replica di Gabriele Simongini alla lettera dei docenti dell’Accademia di Belle Arte in mobilitazione
Come docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma desidero rispondere ad una lettera aperta di alcuni colleghi dell’Accademia che replicano ad un articolo del quotidiano “Il Tempo” chiamandomi in causa e che si nascondono, “coraggiosamente”, dietro la definizione di “docenti in mobilitazione”. Costoro si rifiutano di riconoscere la legittimità di sentenze del Consiglio di Stato e del Tar del Lazio che hanno ribadito la non candidabilità alla direzione di una docente di seconda fascia a loro gradita. Costoro, in nome di presunte irregolarità nella procedura elettorale, si rifiutano di riconoscere la legittima elezione come Direttore del Prof. Andrea Lelario, pur con una non ampia partecipazione di votanti. Del resto, in democrazia, ha “torto” chi non vota (come i cosiddetti docenti in mobilitazione) e non viceversa. Oltre tutto essi non rispettano minimamente i colleghi che hanno espresso il proprio voto in piena libertà di coscienza. Ma quel che è peggio, nella replica da voi pubblicata, costoro attribuiscono senza alcuna prova l’articolo (peraltro lucido e puntuale) del quotidiano “Il Tempo” a mio fratello Raffaele Simongini mentre colui che lo ha scritto e firmato si chiama “Raffaele Gabellini”. Forse i docenti in mobilitazione si lasciano ingannare da due cognomi che fanno rima ma il fatto di coinvolgere a cuor leggero in questa faccenda una persona che non c’entra nulla e che peraltro non collabora con “Il Tempo” la dice lunga sul loro modo scorretto di agire. Mio fratello deciderà se mettere in atto, o meno, gli strumenti di tutela previsti dalla legge. Per quanto riguarda il riferimento alla vicedirezione, io avevo accettato la nomina dell’ultima direttrice, Tiziana D’Acchille, per puro spirito di servizio e in attesa del nuovo direttore, per gli studenti e per i colleghi, nel dare una mano per l’ordinaria amministrazione che infatti ora è bloccata. In ogni caso non ho firmato alcunché proprio per non far divampare ulteriori polemiche. Costoro hanno diffidato perfino la nuova Presidente dell’Accademia, una persona integerrima e trasparente come Alberta Campitelli, dal facilitare eventuali attività didattiche di base (gli esami e le tesi) che favorirebbero, in questo momento di crisi, solo gli studenti, vere vittime di questo clima di odio creato dai docenti in mobilitazione. Costoro stanno danneggiando gravemente la reputazione che l’Accademia si era conquistata in questi ultimi anni, tanto da essere designata nei mesi scorsi come “Università Europea di Eccellenza”, unica fra le Accademie italiane. I tanti docenti dell’Accademia che non condividono queste posizioni eccessive e scorrette auspicano che il nuovo Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ratifichi quanto prima la nomina del nuovo Direttore, Andrea Lelario.
Prof. Gabriele Simongini
che vergogna. bloccano tutto fregandosene dell arte e della cultura nazionale, pura guerra di potere, che miseria intellettuale da paese in via di sviluppo, ueste porcate succedono solo in Italia