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English Heritage, organismo pubblico incaricato della gestione del patrimonio culturale inglese, ha accettato una donazione di 1,25 milioni di sterline da Airbnb per sostenere il tentativo del portale online statunitense di “incentivare il turismo del patrimonio culturale” e continuare la conservazione delle più importanti siti e dimore storiche del Regno Unito.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Airbnb è stato recentemente criticato dopo che nuovi dati hanno rivelato un forte aumento del numero di annunci di affitti brevi nelle zone costiere dell’Inghilterra e del Galles, facendo temere l’esistenza di “parchi a tema per ricchi”.
Gli attivisti per l’edilizia abitativa sostengono che la tendenza indica che i proprietari di case in luoghi di vacanza popolari potrebbero favorire i turisti rispetto agli affittuari, in un momento in cui tantissime persone sono in difficoltà a causa dell’aumento del costo della vita. L’azienda della Silicon Valley ha risposto che la donazione fa parte di un progetto più ampio volto a “valorizzare il patrimonio culturale” promosso dalla piattaforma: “Siamo orgogliosi di dare un contributo all’English Heritage che andrà a beneficio sia delle comunità locali sia dei turisti, che potranno così godere della ricca storia culturale dell’Inghilterra, comprese le gemme nascoste in alcune delle aree rurali e della campagna meno visitate“, ha dichiarato Amanda Cupples, general manager di Airbnb per il Nord Europa.
L’English Heritage gestisce più di 400 siti storici in tutta l’Inghilterra, tra cui Stonehenge e il Castello di Dover, e come ente benefico registrato si affida al sostegno delle donazioni per proteggere il futuro di questi luoghi iconici. Come riportato in un recente articolo del Guardian, Will McMahon, direttore dell’associazione Action on Empty Homes, che ha coordinato la campagna Action on Short Lets, ha messo in dubbio che l’English Heritage debba accettare una donazione da Airbnb: “La donazione di Airbnb sembra avere un solo scopo: è una sorta di greenwashing culturale per quella che è diventata una piattaforma di investimento che sottrae case all’uso residenziale e peggiora la nostra crisi abitativa”.
Ha aggiunto: “Airbnb ha chiaramente una comprensione strategica delle proprie vulnerabilità e, a mio avviso, sta facendo donazioni aziendali per compensare la cattiva pubblicità che sta ricevendo in tutto il Paese a causa degli affitti brevi che hanno un impatto sulle comunità locali di lunga data in città, sulla costa e in campagna”.