Amanti nella vita, amanti nell’arte: 4 coppie storiche per San Valentino

di - 14 Febbraio 2020

Lungi da noi volerci conformare alla mercificazione di un sentimento così complesso ma, insomma, è pur sempre il 14 febbraio. E in questo San Valentino noi non possiamo fare a meno di ricordare alcune coppie che, attraverso il loro amore, nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte, tra tradimenti, gelosie e ardenti passioni, hanno cambiato il corso della storia dell’arte.

Camille Claudel e Auguste Rodin

Fu la scultura a far incontrare Camille Claudel e Auguste Rodin. Lei era già una scultrice apprezzata, lavoro piuttosto insolito nella Parigi di inizio Novecento. Nella sua precoce passione, Camille fu supportata dal padre, Louis, un impiegato, mentre la madre, Louise Athanaïse Cécile Cerveaux, figlia del medico e nipote del parroco del paese, la osteggiava. Camille riuscì comunque a portare avanti la sua volontà e riuscì a entrare all’Académie Colarossi, l’unica scuola d’arte a Parigi ad ammettere donne ai corsi di studio.

Camille Claudel

Claudel fu presentata a Rodin dal suo mentore, Alfred Boucher, intorno al 1883. Rodin era sposato e più grande di 24 anni ma questo non impedì l’evoluzione del loro rapporto. Camille si trasferì nello studio di Auguste, diventandone presto la collaboratrice. Ma è difficile stabilire i ruoli: musa e maestro sono stati i termini più usati dalla storiografia ufficiale ma rappresentano solo delle definizioni di comodo, se non volutamente parziali. Di fatto, le opere più belle di Rodin risalgono al periodo della relazione, come Il Bacio ma anche una serie di disegni dal vibrante contenuto erotico. Allo stesso periodo risale anche l’opera considerata il capolavoro di Camille Claudel, La Valse, concepita e realizzata tra il 1889 e il 1892.

Camille Claudel, La Valse

Poi Camille ebbe una relazione con Claude Debussy ma il rapporto con Rodin era già entrato in una crisi per la quale non ci sarebbe stata soluzione. Anche perché Rodin, temendo ritorsioni e cattive voci, non acconsentì mai a ufficializzare la relazione.

Frida Kahlo e Diego Rivera

La relazione più famosa nella storia dell’arte – dopo Beyonce e Jay-z, chiaramente – è quella tra Frida Kahlo e Diego Rivera. Si sposarono nel 1929 e la loro era una coppia aperta, anzi di più. Perché se Frida ebbe come amanti il rivoluzionario espatriato Leon Trotsky e la cantante e danzatrice Josephine Baker, Diego, che già era un noto tombeur de femmes, ebbe una relazione anche con Cristina, la sorella minore di Frida. Fu proprio per questo episodio che i due divorziarono, nel 1939, per risposarsi nello stesso anno, a San Francisco. Una cooperativa del poliamore che, in effetti, anche se tra litigi e separazioni, funzionava, visto che tra i due ci fu sempre una passione travolgente, come dimostrano le tante opere dedicate l’una all’altro. Oggi la Mattel ha fatto addirittura una Barbie Frida ma non ha pensato al povero Diego-Ken.

Frida e Diego

Robert Rauschenberg e Jasper Johns

Una coppia poco chiacchierata nella storia dell’arte: Robert Rauschenberg e Jasper Johns, i due campioni della Pop Art. Una mostra del 2013 al MoMA, intitolata “Johns and Rauschenberg”, ha raccontato la collaborazione e lo scambio tra i due “amici”. Evitando però riferimenti alla loro relazione romantica. Per fortuna ci sono le opere a testimoniarla, visto che le allusioni abbondano nell’arte di Rauschenberg. Il loro rapporto durò dal 1954 al 1961, segnato in maniera decisiva la produzione di entrambi.

Robert e Jasper

Johns e Rauschenberg si incontrarono nel 1953 presso il Black Mountain College e iniziarono a collaborare come vetrinisti negli Stores. Nel 1955, la coppia si trasferì in uno studio condiviso e fu in questa occasione che Johns dipinse la prima di quelle che sarebbero diventante le sue iconiche bandiere americane. Allo stesso modo, nel 1954, Rauschenberg realizzò il suo primo combine painting, ibridando in maniera innovativa pittura e scultura con oggetti trovati. E fu così che Johns e Rauschenberg diedero uno scossone all’arte moderna, inaugurando la nuova era del Pop. Cosa sarebbe successo se i due non si fossero conosciuti?

Ma se fu l’arte a farli incontrare, fu un gallerista a farli dividere. Leo Castelli andò a visitare lo studio di Rauschenberg per pianificare una mostra ma, in quella occasione, vide anche le opere di Johns. Fu un colpo di fulmine: firma immediata e mostra programmata. Quella di Rauschenberg, invece, rimandata a data da destinarsi. Robert non la prese tatno bene e i due si separarono. Non si parlarono per molti anni.

Marina Abramovic e Ulay

In effetti, anche Marina Abramovic e Ulay sono una coppia decisamente mediatica. Dovevano esserlo per forza di cose, visto che molte delle opere più conosciute di Abramovic sono composte da sguardi e azioni di coppia. Come in Breathing In / Breathing Out del 1977, una performance in cui i due dovevano respirare l’uno dalla bocca dell’altro per 20 minuti. Dopo 17 minuti svennero ma le fotografie che documentano l’opera sono entrate a buon diritto nella storia dell’arte.

Marina Abramovic e Ulay, The Lovers

Marina e Ulay si erano conosciuti nel 1976 e la loro relazione d’arte e vita sarebbe durata fino al 1988. «Sono andata ad Amsterdam, con Ulay abbiamo comprato una vecchia auto della polizia francese e abbiamo viaggiato per cinque anni. Vivevamo con niente, di performance e per la performance, in macchina, girando, senza dover pagare affitto né luce, fermandoci in mezzo alla natura, facendo la doccia nelle stazioni di servizio», raccontava Marina, a proposito dei primi anni della loro relazione. E anche la separazione fu motivo di una performance, The Lovers, una camminata di 2500 chilometri per un ultimo sguardo al centro della Muraglia Cinese, partendo dai due estremi, Ulay dal Deserto del Gobi, Marina dal Mar Giallo.

Nel 2010 il grande incontro, al MoMA, in occasione della performance The Artist Is Present, citando una loro precedente opera molto simile, Nightsea Crossing, durante la quale i due sedevano ai lati opposto di un tavolo, rimanendo immobili.

Marina Abramovic e Ulay, Nightsea Crossing

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