11 ottobre 2023

Anche l’architetto Stefano Boeri indagato per l’appalto della BEIC di Milano

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Gli architetti Stefano Boeri, Cino Zucchi e Angelo Raffaele Lunati sono tra gli indagati per turbativa d’asta riguardante l’appalto per la nuova sede della biblioteca BEIC di Milano

Rendering BEIC

Gli architetti Stefano Boeri, Cino Zucchi e Angelo Raffaele Lunati figurano tra gli iscritti al registro degli indagati, nell’ambito di un’indagine per turbativa d’asta inerente l’appalto per la nuova sede della BEIC – Biblioteca europea di informazione e cultura, che sorgerà in zona Porta Vittoria, a Milano, divenendo il centro funzionale dell’intero sistema bibliotecario dell’area metropolitana. Secondo quanto riportato da Repubblica, al momento sarebbero in corso perquisizioni e sequestri di materiale informatico. Il fascicolo è coordinato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano con i pm Serafini, Filippini e Clerici. L’indagine coinvolge sia il raggruppamento vincitore dell’appalto che la commissione giudicatrice ma non i dirigenti comunali. L’obiettivo è l’avvio dei lavori a partire dal 2024 al fine di realizzare l’intervento entro il 2026, contando su un budget di 101 milioni di euro di fondi del PNRR che potrà essere integrato con ulteriori risorse pubbliche o private.

Rendering BEIC

Presentato nel luglio 2022 a Palazzo Marino, alla presenza del Sindaco Giuseppe Sala e del Presidente della Fondazione BEIC Francesco Paolo Tronca, il progetto fu scelto, a seguito di un concorso internazionale, in un unico grado a procedura aperta e in forma anonima, da una commissione presieduta dallo stesso Boeri, membro rappresentante della Fondazione BEIC, e composta, tra gli altri, da Cino Zucchi, docente al Politecnico di Milano, in rappresentanza del Comune. 44 le proposte pervenute.

A firmare il progetto vincitore, un raggruppamento italiano composto dai progettisti di Onsitestudio (Angelo Raffaele Lunati – Capogruppo, Giancarlo Floridi), Baukuh (Pier Paolo Tamburelli, Andrea Zanderigo, Giacomo Summa), Francesca Benedetto (Yellow office), Luca Gallizioli (Onsitestudio), Manuela Fantini (SCE projects), Marcello Cerea (Starching), Davide Masserini (Ab-normal) Antonio Danesi (Stain), dai consulenti Silvestre Mistretta, Giuseppe Zaffino (Greenwich), Fabrizio Pignoloni (Dot-dot-dot) e dalla collaboratrice Florencia Collo (Atmos lab). Il progetto fu scelto in quanto rispondente «Al contesto urbano, alla complessità del programma funzionale e ai valori di pregnanza formale e sostenibilità ambientale richiesti dal tema con una soluzione semplice e convincente da tutti i punti di vista», si leggeva nelle motivazioni.

Già all’indomani dell’annuncio del progetto vincitore si iniziarono a sollevare diverse polemiche. In un articolo de Il Giornale si metteva in evidenza l’esistenza di una rete di relazioni – non dichiarata in sede di presentazione del progetto – tra i vincitori e la commissione. Due dei professionisti della cordata dei vincitori, Angelo Lunati e Giancarlo Floridi lavorano al Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico insieme a Boeri e Zucchi. Secondo quanto ricostruito dal Giornale, anche lo studio SCE ha lavorato con lo studio Boeri, Francesca Benedetto è stata ex assistente di Boeri al Politecnico e «Sempre della cordata vincitrice fa parte lo studio Baukuh di Pier Paolo Tamburelli che era redattore della prestigiosa rivista Domus quando il direttore era proprio Boeri».

L’area interessata, ora in disuso e sottratta all’utilizzo pubblico, è quella che insiste tra viale Molise a est, via Cervignano a ovest, con la fermata del passante ferroviario, via Monte Ortigara a sud e un complesso residenziale di recente costruzione a nord. Poco oltre, un altro pezzo di città in via di radicale trasformazione, quello dell’ex Macello. Il nuovo edificio avrà una superficie complessiva di circa 30mila metri quadrati e sarà localizzato nell’area sud del lotto, verso via Monte Ortigara, lasciandone quindi buona parte libera a verde per la realizzazione di una nuova, ampia piazza alberata.

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