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Fondata nel 2013 da Marita Muukkonen e Ivor Stodolsky, curatori con base tra Helsinki e Berlino, AR – Artists at Risk è una piattaforma che, nell’ambito del più ampio progetto PM – Perpetuum Mobile, opera in stretta collaborazione con ONG e agenzie governative per assistere artisti, scrittori, curatori, critici e studiosi politicamente a rischio e in fuga da zone di guerra in tutto il mondo. In coordinamento con partner internazionali e reti solidali, AR provvede a organizzare un’uscita sicura dal Paese d’origine, procurando tutti i documenti necessari, fornendo assistenza legale e mettendo in contatto i profughi con residenze e istituzioni culturali in grado di ospitarli. Attualmente, AR –Artists at Risk monitora la situazione in 26 località coinvolte in eventi bellici in 19 Paesi e, in particolare, alla luce dei drammatici eventi di questi ultimi giorni, in Ucraina.
La rete internazionale
Dal 2013, la rete di AR è cresciuta fino a raggiungere oltre 20 “Residenze AR” stabili in 17 Paesi, tra Finlandia, Germania, Spagna, Tunisia e Costa d’Avorio. Queste residenze offrono una sistemazione temporanea agli artisti che rischiano la persecuzione o la reclusione per aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione. Il programma ha assistito artisti provenienti da Brasile, Siria, Vietnam, Egitto e Kenya, tra gli altri Paesi, inclusi i membri delle Pussy Riot Nadya Tolokonnikova e Maria Alyokhina, il musicista catalano Pablo Hasél, il poeta egiziano Galal El-Behairy e l’artista curdo Barıs Seyitvan.
PM – Perpetuum Mobile, l’organizzazione madre di AR – Artists at Risk, cura anche eventi, conferenze e il Padiglione AR, presentato anche alla Biennale di Venezia del 2009, nel Padiglione dell’Ungheria ai Giardini. Nel 2016 Artists at Risk e Perpetuum Mobile sono stati premiati dal Parlamento Europeo con il CIVI EUROPAEO PRAEMIUM. Artists at Risk ha anche ricevuto il Thematic State Prize of Finland nel 2017 ed è stato inserito nell’elenco SUBSTANCE 100 del 2020, insieme ad artisti, attivisti, collettivi, movimenti e organizzazioni «Che stanno apportando un cambiamento sostanziale nel mondo». Nel 2019, gli organizzatori di AR – Artists at Risk sono stati invitati a esporre i loro progetti in occasione di un talk ad AlbumArte, a Roma.
Artists at Risk per l’Ucraina: come aiutare
Per gli artisti ucraini ancora nel proprio Paese, è a disposizione un elenco completo di residenze disponibili per l’accoglienza. Per le situazioni di emergenza, si può scrivere una mail a ukraine-applications@artistsatrisk.org. Le organizzazioni culturali disposte a ospitare artisti dall’Ucraina possono compilare questo modulo oppure scrivere a info@artistsatrisk.org. Sul sito è disponibile anche un form per richiedere assistenza, dedicato ad artisti e operatori culturali dissidenti bielorussi e russi, soggetti a persecuzioni o minacce politiche.
Tra le residenze italiane, Stone Oven House, in Piemonte, e Creative Apulia, in Puglia mentre, tra le organizzazioni che hanno risposto all’appello, anche l’Accademia di Belle Arti estone, che offrirà agli studenti ucraini borse di studio nel campo delle belle arti, del design, dell’architettura e della cultura artistica per il semestre primaverile 2022. L’accademia aiuterà a organizzare l’alloggio e offrirà ulteriore supporto con gli spostamenti. Anche la AGACOR – Asociaţia Galeriilor de Artă Contemporană din România, associazione di gallerie d’arte contemporanea della Romania, si è messa a disposizione per fornire alloggio agli artisti in fuga e sostegno finanziario durante il soggiorno. Invece, la Kunsthalle di Trondheim, in Norvegia, offre una residenza di due settimane, coprendo i costi del transfer e fornendo, se necessario, una lettera di invito ufficiale.