-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Banksy ha rilasciato una serie di magliette in edizione limitata per raccogliere fondi a favore dei quattro manifestanti di Bristol, Jake Skuse, Rhian Graham, Milo Ponsford e Sage Willoughby, attualmente sotto processo che, lo scorso anno, abbatterono la statua di Edwar Colston, un mercante del XVII secolo che trasse profitto dal commercio di persone schiavizzate. «La prossima settimana le quattro persone accusate di aver abbattuto la statua di Colston a Bristol saranno processate. Ho fatto delle magliette ricordo per celebrare l’occasione», ha scritto sabato scorso l’anonimo street artist, sulla sua pagina Instagram. Intervenendo a suo modo in una vicenda che lo tocca da vicino, visto che l’unica cosa che sembra certa della biografia di Banksy è la sua città di nascita, Bristol.
Le magliette grigie presentano la scritta “Bristol” in caratteri universitari piuttosto sbiaditi, mentre al centro campeggia il basamento vuoto, dove prima era sistemata la statua. Vicino si vedono poi vari detriti, la corda usata per tirare giù il monumento e un cartellone reduce dal corteo Black Lives Matter, che si svolse il 7 giugno 2020 e durante il quale avvenne l’episodio sotto esame del giudice. Dopo essere stata divelta, la statua fu imbrattata e fatta rotolare fino al ponte di Pero, dove venne lanciata a mare. I danni alla statua sono stati stimati per 3.750 sterline, più altre 350, per le ringhiere del ponte. Ma il valore simbolico di questa causa è decisamente più alto.
Il rovesciamento del monumento di Colston è stato un punto di svolta nel dibattito che infuria nel Regno Unito e non solo, in merito a quali figure dovrebbero essere celebrate negli spazi pubblici. Molte persone hanno chiesto al Governo di rimuovere i monumenti di personaggi coinvolti nella storia coloniale del Paese e di sostituirli con statue che celebrino anche punti di vista differenti e, finora, tenuti ai margini della narrazione ufficiale.
Le t-shirt, in vendita a 25 sterline ciascuna, erano in vendita in diversi negozi della città e sono andate esaurite rapidamente: l’intera somma sarà devoluta ai manifestanti, così da «Poter andare a bere una pinta», ha scritto Banksy che già pochi giorni fa aveva usato a fin di bene la sua influenza. Lo street artist ha deciso infatti di mettere in vendita l’opera che realizzò sul muro dell’ex carcere di Reading, per evitare la vendita privata della struttura, considerata di interesse pubblico e simbolo storico della città. Secondo una stima, l’opera potrebbe valere fino a 10 milioni di sterline, che andrebbero a sostenere l’offerta del Reading Borough Council, che vorrebbe trasformare il carcere in un centro dedicato all’arte e alla cultura.