Con una riunione online si è insediato ieri, 19 febbraio, il nuovo Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Roberto Cicutto e composto da Luigi Brugnaro (Vicepresidente, Sindaco di Venezia e Presidente della Città metropolitana), Luca Zaia (Presidente della Regione Veneto), Claudia Ferrazzi (designata dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo). Il CdA rimarrà in carica per il quadriennio 2020-2023.
Durante la riunione, inoltre, «si è proceduto alla nomina del Direttore Generale nella persona del dottor Andrea Del Mercato, che ha già rivestito a lungo questo incarico con ottimi risultati di economicità ed efficienza della gestione, ed è stato selezionato a seguito di una nuova specifica procedura», si legge nel comunciato stampa.
Il Consiglio ha, infine, «ringraziato l’avvocato Debora Rossi, che ha svolto le funzioni di Direttore vicario in un periodo di transizione tra i più problematici per l’emergenza in corso, e che oltre ai compiti attuali sarà responsabile del progetto per il Nuovo ASAC – di particolare interesse per il Presidente – rivolto allo sviluppo delle potenzialità che l’Archivio anche tramite l’ampliamento degli spazi attuali, può offrire come punto di riferimento di attività di ricerca permanenti che coinvolgano tutti i Settori di attività della Biennale di Venezia», conclude il comunciato.
Il discorso del Presidente Cicutto
Ecco alcuni passaggi del discorso neo Presidente Roberto Cicutto, nominato alla fine dello scorso gennaio, diffuse dal comunicato stampa:
«Le condizioni eccezionali in cui iniziamo la nostra attività dovranno spingerci non solo a trovare le soluzioni migliori per continuare la missione della Biennale, nell’interesse del suo prestigio internazionale, della città di Venezia e del nostro Paese, ma soprattutto per arricchirla di nuove proposte e di nuovi stimoli per diffondere le arti contemporanee. Senza dimenticare il ruolo della Biennale di fattore di sviluppo e di crescita per la stessa città di Venezia e per il Paese».
«Proprio gli avvenimenti di questi giorni mi hanno fatto comprendere quanto il ruolo della Biennale possa essere anticipatore del tempo presente e come gli artisti e i curatori sentano queste ‘vibrazioni’. Ne è prova il titolo dato da Hashim Sarkis alla sua Mostra di Architettura How will we live together?. Sembra un paradosso che, costretti alla separazione fisica, siamo al tempo stesso protagonisti di una crescita esponenziale dei rapporti interpersonali attraverso le nuove tecnologie. Tutto ciò non può non farci riflettere sui luoghi interni ed esterni della nostra nuova convivenza».
«Colgo l’occasione per ricordare il grande maestro Vittorio Gregotti (cui tanto deve La Biennale), ‘pensatore’ infaticabile dell’architettura sociale che è fatta di mattoni e cemento, ma soprattutto di relazioni».
Una curiosità: nelle parole di ringraziamento del Presidente Cicutto vi sono gli auguri di buon lavoro ai direttori Marie Chouinard, Hashim Sarkis, Alberto Barbera, Ivan Fedele, Antonio Latella…ma è assente Cecilia Alemani, nominata lo scorso 10 gennaio alla direzione della Biennale Arte 2021. Una dimenticanza?