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Documenta condanna il supporto di ruangrupa alla causa palestinese
Attualità
di redazione
Ancora scintille tra documenta e il collettivo ruangrupa, che curò la contestatissima edizione 2022 dell’importante manifestazione d’arte contemporanea che si tiene a cadenza quinquennale a Kassell, in Germania. L’amministratore delegato di documenta e del Museum Fridericianum, Andreas Hoffmann, ha condannato il presunto sostegno di alcuni membri del collettivo alla causa della Palestina, all’indomani degli attacchi dei militanti di Hamas contro Israele e dell’assedio di Gaza annunciato dal Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Secondo quanto ricostruito dal commissario per l’antisemitismo di Amburgo, Stefan Hensel, due membri di ruangrupa avrebbero infatti espresso su Instagram il loro apprezzamento a un video in cui compaiono varie persone che intonano cori inneggianti alla Palestina, durante una manifestazione pubblica. Si tratterebbe, nello specifico, di Reza Afisina e Iswanto Hartono: «Purtroppo ho visto che a questi due professori che insegnavano all’Accademia di Belle Arti di Amburgo piacevano dei video in cui venivano distribuiti dolciumi per le strade tedesche per celebrare i terroristi di Hamas che massacravano civili israeliani», ha dichiarato Hensel. «Questo è incredibile e dimostra che il settore culturale, ma soprattutto l’Accademia di Belle Arti e il suo rettore, Martin Köttering, non hanno capito come funziona l’antisemitismo».
La risposta del rettore non ha tardato ad arrivare, condannando con la «Massima fermezza» il «Brutale attacco terroristico di Hamas contro Israele» e specificando come Afisina e Hartono abbiano terminato il loro incarico presso l’Accademia nel semestre estivo del 2023. Nel frattempo anche il collettivo ruangrupa ha preso le distanze e i due ex docenti hanno negato fermamente di essere contenti delle notizie provenienti da Israele. Bisogna specificare che la notizia del conferimento della cattedra ai due membri del collettivo ruangrupa, lo scorso anno, aveva già destato scalpore e scontento tra la comunità ebraica Germania.
La 15ma edizione di documenta provocò un dibattito senza precedenti e difficile da districare. Nel gennaio 2022, il collettivo e alcuni artisti partecipanti furono tacciati di antisemitismo dal Bündnis Gegen Antisemititismus Kassel, l’Alleanza contro l’Antisemitismo di Kassel, afferente al movimento Antideutschen, un gruppo scissionista della sinistra radicale tedesca. A maggio, una delle sedi di documenta, luogo dell’intervento del collettivo palestinese The Question of Funding, venne vandalizzata con scritte inneggianti al fascismo. A luglio, uno striscione del collettivo artistico Taring Padi, anche loro indonesiani, esposto a Friedrichsplatz, fu rimosso, a causa della presenza di alcune immagini controverse, come soldati del Mossad, il temuto servizio segreto dello Stato di Israele, raffigurati con la Stella di David e il simbolo delle SS.
A seguito di questi episodi, il ministro della Cultura Claudia Roth e la direttrice generale di Documenta, Sabine Schormann, conferirono in Parlamento e su richiesta del gruppo parlamentare CDU/CSU, la coalizione di partiti dell’area del centro destra, venne istituita una apposita commissione investigativa indipendente, che portò alle dimissioni della stessa Schormann.
È comunque piuttosto insolito che una manifestazione d’arte contemporanea senta la necessità di condannare pubblicamente le presunte azioni di artisti o curatori non più direttamente coinvolti nell’organizzazione. «Proviamo profonda tristezza, grande empatia e solidarietà con il popolo di Israele», ha scritto Hoffmann in un comunicato stampa. «Le circostanze attuali, così come le recenti dichiarazioni rilasciate dai collettivi di artisti partecipanti sul tema dell’antisemitismo, mostrano ancora una volta che un accordo sullo scandalo dell’antisemitismo a documenta 15 non è ancora stato raggiunto. Il simposio organizzato insieme all’Istituto documenta il 17 e 18 novembre 2023 è per noi tanto più importante in quanto componente centrale nella gestione degli episodi di antisemitismo qui a Kassel».
Il collettivo ruangrupa ha partecipato a numerosi progetti e mostre, tra cui la Biennale di Gwangju (2002 e 2018), la Biennale di Istanbul (2005), la Triennale d’arte contemporanea dell’Asia-Pacifico (Brisbane, 2012), la Biennale di Singapore (2011), la Biennale di São Paulo (2014), la Aichi Triennale (Nagoya, 2016) e Cosmopolis al Centre Pompidou (Parigi, 2017). Nel 2018 hanno fondato GUDSKUL, un progetto educativo e di networking basato sul lavoro cooperativo. Inoltre, ruangrupa aveva partecipato anche a documenta 14, con un progetto di una stazione radio in streaming.
L’appoggio alla causa palestinese è coerente con il fatto che l’Indonesia sia il più popoloso stato musulmano al mondo.