Categorie: Attualità

Elly Schlein forma la squadra del PD: la cultura riparte da Sandro Ruotolo

di - 7 Aprile 2023

Una squadra di 20 persone, dieci donne e dieci uomini, per comporre la nuova Segreteria del PD. Ad annunciarla, la neoeletta segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, nel corso di una diretta su Instagram che ha fatto registrare una media di 2mila persone collegate. Non una tradizionale conferenza stampa, dunque, che però si terrà nei prossimi giorni, al rientro da un breve periodi di vacanza. «Ho al mio fianco una squadra di grande qualità. Soprattutto se confrontata con chi oggi è al Governo del nostro Paese e che sfideremo su ognuno di questi terreni. Lo abbiamo detto e lo riconfermo. Continueremo a voler essere un problema per il Governo di Giorgia Meloni», ha dichiarato Schlein.

La partita si giocherà soprattutto sul tema dei diritti, che avrà come riferimento Alessandro Zan, esponente della comunità LGBT, noto soprattutto per aver promosso e ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto. Nelle altre posizioni chiave ci sono poi Marta Bonafoni, come coordinatrice della segreteria, con delega anche al terzo settore e associazionismo, Pierfrancesco Majorino, alla politica migratoria e diritto alla casa, Debora Serracchiani alla giustizia, Giuseppe Provenzano agli esteri, Alessandro Alfieri alle riforme e Antonio Misiani all’economia. Stefania Bonaldi avrà la delega alla Pa e a professioni e innovazione, Annalisa Corrado si occuperà di conversione ecologica e Green economy, Alfredo D’Attorre andrà all’università, Marco Furfaro alle iniziative politiche e al welfare. Maria Cecilia Guerra andrà alle politiche del lavoro, Camilla Laureti seguirà le politiche agricole, Marwa Mahmoud avrà la delega alla partecipazione e alla formazione politica, Igor Taruffi sarà il Responsabile Organizzazione.

E alla cultura (anzi, precisamente “informazione, cultura, culture e memoria”)? In questa posizione che, nella storia del PD è tutt’altro che secondaria – Dario Franceschini, Segretario del Partito, è stato Ministro della cultura per due mandati, dal 2014 –, arriva Sandro Ruotolo. «Metteremo passione e impegno per il nuovo Partito Democratico, per costruire il campo democratico, l’alternativa al governo di destra-destra», ha scritto sul suo seguitissimo profilo social il giornalista e senatore. Nato a Napoli, il 9 luglio 1955 – conterraneo quindi del Ministro Gennaro Sangiuliano – Ruotolo ha iniziato l’attività giornalistica nel 1974, per il quotidiano Il manifesto. Nel 1980 entrò in Rai, nominato inviato speciale per conto della sede della Campania. Corrispondente da Napoli per il TG2 e per il GR1, nel 1991 iniziò a lavorare per il TG3 e per tre stagioni televisive è stato anche in Mediaset con Michele Santoro, dal 1996 al 1999, per poi tornare in Rai, prima a Rai 1 e poi a Rai 2.

Collabora a diversi programmi televisivi, come Samarcanda, Il rosso e il nero, Tempo reale, Moby Dick, Moby’s, Circus, Il raggio verde, Sciuscià, Annozero e nell’ottobre del 2009, in concomitanza con un’inchiesta sui rapporti tra mafia e Stato e dopo aver intervistato Massimo Ciancimino, riceve una lettera minatoria in cui viene minacciato di morte. Nel 1997, una sua cugina, Silvia Ruotolo, fu uccisa per sbaglio in un agguato della camorra. Nel maggio del 2015 viene messo sotto scorta dopo aver ricevuto minacce da Michele Zagaria, boss dei Casalesi, a causa delle sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania.

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