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Siamo arrivati all’ultima puntata exibart.artworld del 2020. Un anno difficile ma costellato di notizie rivoluzionarie da tutto il mondo dell’arte. Per quest’ultima settimana abbiamo scelto per voi alcune chicche. Partendo dall’incredbile storia della pala d’altare di Gent fino alle classifiche di fine anno del Los Angeles Times passando per qualche illustrazione e audiolibro.
- Il Guardian vuole chiudere l’anno con alcune vignette davvero esilaranti. Queste strisce di Simone Lia, Things I didn’t expect to be so grateful for this year, ci fanno riflettere su come sono cambiate le cose in questo anno lunghissimo.
- Sebastian Modak in questo articolo del New York Times consiglia quattro libri raccontate da quattro narratori in grado di tenerci impegnati anche in questo periodo delicato. Con tanto tempo fra le mani l’autore dice infatti di aver perso la forza di concentrarsi sulla lettura e ci porta verso lo sfavillante mondo degli audolibri.
- Un Ted-Ed fresco di pubblicazione sulla celeberrima pala d’altare di Gent, realizzata da Jan Van Eyck. Nell’anno che avrebbe dovuto celebrare l’artista (ricordate la più grande mostra a lui dedicata proprio nella città belga? Ne avevamo scritto una recensione entusiasta qui). Il video ci racconta i retroscena di quella che sembra essere l’opera più rubata di tutti i tempi.
- Un interessante tavola rotonda su un tema poco dibattuto: la disabilità e l’inclusività nel mondo della conservazione museale. VoCA (Voices in Contemporary Art) incontra tre esperti del settore per creare una piattaforma di scambio sul tema dell’accessibilità nel settore, ognuno con una diversa esperienza con la disabilità da raccontare e condividere.
- Chi può spiegare le opere di Damien Hirst meglio di Damien Hirst stesso? In occasione della sua retrospettiva End of a Century alla Newport Street Gallery, l’artista sta postando su Instagram dei brevi video in cui presenta ai follower i suoi iconici capolavori. Guardare per credere.
- Per finire, vi proponiamo l’incredibile recap del Los Angeles Times sui migliori film, programmi TV, musica e chi più ne ha più ne metta. Queste classifiche incoronano come miglior film Vitalina Varela, per esempio, l’interessante opera del registra portoghese Pedro Costa. Le classifiche sono interessantissime e tratteggiano i confini di un anno davvero florido per la cultura in tempi di pandemia. Nonostante tutto.