Un colpo da veri professionisti, quello messo a segno nella notte tra il 6 e il 7 marzo al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, in provincia di Brescia. Obiettivo dei ladri, ben 49 opere di Umberto Mastroianni, dal valore complessivo stimato di circa un milione di euro, esposte in una mostra temporanea che avrebbe dovuto chiudere proprio lâ8 marzo.
Gli ultimi aggiornamenti sono stati diffusi questa mattina durante una conferenza stampa, con interventi di Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani, Paola Molinengo Costa, presidente della Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dellâOpera di Umberto Mastroianni e nipote dellâartista, Lorenzo Zichichi, Il Cigno GG Edizioni Roma e presidente del Centro Studi, dellâopera di Umberto Mastroianni.
Secondo gli inquirenti, i malviventi avrebbero usato una schiuma poliuretanica espansa per silenziare la sirena dellâallarme, entrando nellâarea del complesso del Vittoriale forzando una porta che collega il bosco con la casa-museo fatta edificare da Gabriele dâAnnunzio. Da lĂŹ avrebbero raggiunto il Museo dâAnnunzio Segreto, dove è raccolta la collezione di oggetti personali del poeta. Quindi, forando un muro, sono riusciti a penetrare nella sala dove erano custodite le opere dâarte in oro â 30 gioielli e 20 sculture â esposte per la mostra Come un oro caldo e fluido, dedicata a Umberto Mastroianni, scultore e pittore, oltre che zio dellâattore Marcello Mastroianni e partigiano, nato nel 1910 e scomparso nel 1998, le cui opere sono conservate anche in musei quali la Tate Gallery di Londra e il Guggenheim Museum di New York. Tra le opere, anelli, bracciali, ciondoli, spille, lastre e sculture realizzati dallâautore tra gli anni Cinquanta e Novanta con la tecnica della fusione a cera persa o a colata in oro. Raccolto il bottino, i malviventi hanno fatto il percorso a ritroso, riuscendo a dileguarsi inosservati.
I ladri sarebbero entrati in azione giĂ nella serata di martedĂŹ: una delle guardie del complesso, intorno alle 21:30, avrebbe notato una sirena dellâallarme ricoperta di schiuma ma, credendo fosse unâoperazione collegata ai lavori che si stavano eseguendo nellâarea, non si sarebbe allertato.
I Carabinieri della Scientifica hanno trovato diverse impronte lasciate dai ladri ma confuse con quelle di altre persone, in particolare con quelle dei responsabili della struttura, che hanno scoperto il furto allâapertura del museo. Al vaglio anche le riprese delle telecamere: i responsabili potrebbero infatti aver fatto sopralluoghi, venendo immortalati dal sistema di videosorveglianza. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Brescia, di Salò e dai miliari del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Monza.
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