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Dopo aver visto come si sono mossi gli altri Paesi europei come Inghilterra e Francia a favore delle arti, ora il Ministro della Cultura della Germania, Monika Grütters, ha annunciato in una conferenza stampa lo stanziamento di un ulteriore miliardo di euro a favore della cultura, per aiutare i lavoratori del settore a sopravvivere. La Germania ha programmato per il 14 febbraio il termine del lockdown, in vigore fin dallo scorso novembre, e in questi mesi ha imposto a musei e gallerie di chiudere le loro porte, colpendo duramente il settore su tutti i fronti.
Questo ulteriore aiuto economico farà parte della seconda trance del programma “Neustart Kultur”, Nuovo Inizio Cultura, avviato lo scorso luglio con un primo stanziamento di 1 miliardo. Il ministro Monika Grütters ha dichiarato che questo ulteriore finanziamento ha l’obiettivo di offrire «Speranza e incoraggiamento a una scena culturale che ha subito ferite mortali».
Una ripartenza non facile per le gallerie
In Germania, durante la prima fase dello stanziamento dello scorso anno, erano stati distribuiti aiuti per cinema, teatri, sale da concerto, gallerie d’arte, musicisti, istituzioni letterarie e per progetti di digitalizzazione nell’ambito della cultura.
In più, il primo pacchetto ha previsto un finanziamento di circa 15 milioni di euro, diviso in due turnazioni, specificamente per le gallerie d’arte. Lo scorso dicembre, 8.2 milioni di euro erano stati assegnati a 396 progetti presentati dalle gallerie per una sovvenzione massima di 35mila euro a domanda. Tali progetti, una volta approvato il finanziamento, hanno tempo per essere messi in atto entro la fine di maggio 2021. Il secondo round del finanziamento di 7 milioni di euro è previsto invece per giugno 2021.
Nonostante i finanziamenti, le gallerie si trovano a combattere con le incombenze dovute ai tempi stretti per fruire di questi soldi. Infatti, lo scopo del primo stanziamento era quello di aiutare le gallerie a riprendersi dalle prime chiusure imposte per il contenimento del virus, ma il secondo lockdown ha costretto a tirare giù le saracinesche nuovamente.
Così, molte gallerie che sono riuscite ad ottenere i finanziamenti si sono trovate ad aver allestito mostre che non hanno potuto far fruire al grande pubblico. Come il caso della Galleria Mianki di Berlino che, grazie ai fondi ricevuti, ha organizzato una mostra su Marc Dittrich e Gisoo Kim, che chiuderà il 6 marzo. Purtroppo non sarà in grado di prorogarla perché in programmazione ci sono altre due mostre fino alla fine di giugno. Così varie gallerie si sono ingegnate per esporre le mostre virtualmente o illuminando le vetrine della galleria, per far si che i passanti possano, almeno, vederle da fuori.
La soluzione proposta dallo Stiftungkunstfonds
Per cercare risolvere questo problema, lo Stiftungkunstfonds, il fondo incaricato dal Governo per amministrare l’emergenza delle arti, ha prorogato il termine per l’esecuzione dei progetti finanziati fino alla fine di giugno. «Molte gallerie hanno sospeso i programmi per i progetti che hanno presentato, ma sono fermamente impegnate a eseguirli e ad aprirli al pubblico entro il tempo prolungato, quindi prima del 30 giugno», hanno dichiarato dallo Stiftungskunstfonds.